Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Carla Cerati iniziò la professione nel 1960 come fotografa di scena con il regista teatrale Franco Enriquez e allargò poi la sua sfera di interessi al reportage sulle più varie sfere sociali, includendo il paesaggio urbano.
Nel corso degli anni dedicò particolare attenzione ai giovani, agli intellettuali, agli emarginati, al ritratto.
Sue inchieste fotografiche uscirono dall'inizio degli anni Sessanta su “Illustrazione italiana”, “Vie nuove”, “l'Espresso”, “Leader”.
I suoi ritratti di intellettuali di tutto il mondo trovarono posto sul “New York Times”, “Time Life”, “Die Zeit”, “La Fiera Letteraria”.
Nel 1968 le venne assegnato, assieme a Gianni Berengo Gardin, il ‘Premio Palazzi Reportage’ per il libro “Morire di classe”.
Tra i suoi più importanti libri fotografici si ricordano “Mondo cocktail” e “Forma di donna”.
Dall'inizio degli anni Settanta sviluppò una ricerca a vasto raggio sulla forma: paesaggio, nudo, architettura, da cui ne conseguirono una ventina di mostre personali.
Come narratrice esordì nel 1973 presso Einaudi con “Un amore fraterno”, finalista al premio Strega.
Complessivamente pubblicò tredici opere di narrativa, tutte valorizzate da premi letterari.
Nel 1980, per la Rete Due della Rai, progettò e realizzò la serie televisiva “Dietro l'obbiettivo”, tredici puntate sui fotografi e la fotografia.
Sue opere sono conservate al Museo d’arte Moderna di New York e al Centro Studi e Archivio della comunicazione dell’Università di Parma.