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Fondatrice e Presidente del movimento dei Focolari i cui valori universali di solidarietà, fraternità, giustizia, unità e pace sono diffusi in 182 Paesi, Chiara Lubich ha costruito ponti tra i popoli, coinvolgendo in uno straordinario cammino di spiritualità milioni di donne e uomini di differenti nazionalità, condizioni sociali, opinioni politiche.
La cittadinanza onoraria di Milano, conferitale solennemente il 20 marzo 2004, era stata votata all'unanimità dal Consiglio comunale il 30 ottobre 2003, con una motivazione che ne sottolineava l'impegno profondo nel coltivare ovunque i semi del bene, guardando sempre al bene comune: “Grazie alla sue parole e ai suoi insegnamenti, Milano — la città di Ambrogio, dell'operosità, del lavoro e del volontariato — comprende ancor più profondamente che il benessere costruito con l'attività umana, e la felicità che ne deriva, acquistano importanza solo se possiamo condividerli”.
Nata a Trento nel 1920, Chiara Lubich visse un'infanzia di povertà. Studentessa presso la facoltà di Filosofia all’Università di Venezia, lasciò gli studi durante la Seconda guerra mondiale per seguire la propria vocazione. Nel clima di odio e violenza di quegli anni, scoprì “Dio come Amore” quale unico ideale, e maturò il significato della propria vita attraverso l’esperienza quotidiana del Vangelo: il progetto di comporre in unità la famiglia umana. Il 7 dicembre del 1943, a 23 anni, si consacrò a Dio: a quel giorno si fa risalire la nascita dei Focolari.
Negli anni Cinquanta avviò l’internazionalizzazione del movimento: dal 1952 in Europa e, dal 1959, in ogni Continente. Nel decennio successivo fondò Famiglie Nuove, in risposta alla crescente crisi della famiglia, e Generazione Nuova, a fronte delle molteplici esigenze di cambiamento dei giovani di tutto il mondo. Nel 1991, dopo una drammatica esperienza in Brasile accanto alle popolazioni più povere delle periferie urbane, diede vita al progetto di “economia di comunione nella libertà”, ispirato “non alla cultura dell’avere, ma all'economia del dare”.
La sua missione ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali: il premio Templeton nel 1977, il premio per l'Educazione alla Pace dell'Unesco nel 1996, il premio Diritti umani del Consiglio d'Europa nel 1998.
Relatrice nel 1997 all'Onu sull'unità dei popoli, è stata la prima donna cristiana e laica invitata a parlare di fronte a ottocento monache e monaci buddisti in Thailandia, a tremila musulmani neri nella moschea di Harlem a New York e alla comunità ebraica di Buenos Aires, aprendo nuove prospettive di dialogo interreligioso e interculturale.
Come nuova cittadina di Milano, Chiara Lubich esortava la città tutta a “divenire una stella che indichi il cammino a tanti: una profezia di che cosa potrebbe essere il mondo se tutti gli uomini la imitassero”.