Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
L’edicola Motta, ubicata lungo il viale esterno del Riparto XVIII, si contraddistingue per il suo particolare impianto architettonico, innovativo rispetto ai tradizionali modelli di cappelle funerarie. Si tratta infatti di un’imponente struttura di forma cilindrica, composta di blocchi grezzi di granito di Biella. L’arcaicità suggerita da questo assetto contrasta nettamente con l’alto portale in cristallo scuro e con le sei sculture in bronzo a soggetto religioso, collocate ai lati dell’ingresso. Diverse le fasi che hanno coinvolto l’edificazione del monumento: la parte architettonica è stata ultimata nel 1939, le sculture sono state posizionate nel 1952, ma solo nel 1971 l’edificio è stato completato in tutte le sue parti.
Dedicatario dell’edicola, come si legge nell’iscrizione al di sopra del portale, è l’industriale e commendatore Angelo Motta (1890-1957), fondatore, nel 1919, dell’omonima azienda leader nel settore dolciario e dello storico Bar Motta (1928), tuttora esistente in Galleria Vittorio Emanuele.
La cappella venne progettata dall’architetto modernista Melchiorre Bega (1898-1976), ideatore di diversi grattacieli ed edifici commerciali, fra i quali si annovera fra gli altri il sopraccitato Bar Motta. Il bergamasco Giacomo Manzù (1908-1991), fra i massimi artisti italiani dell’epoca contemporanea, è invece l’autore delle sei sculture, che esprimono al meglio il suo linguaggio distintivo, contraddistinto dalla fissità e dalla ieraticità dei soggetti, allo stesso tempo moderni e arcaizzanti.
C.F.
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