“Fra le rose” questo è il titolo della scultura datata 1912 che ritrae la piccola Piera Castiglioni (1908- 1911), l’amata figlia dello scultore milanese Giannino Castiglioni (1884-1971), tra le prime realizzate dall’artista per il Cimitero Monumentale di Milano.

Ancora intrisa della lezione tardo ottocentesca contraddistinta dallo sfrangiarsi della materia alla luce, nel suo esito finale assume accenti liberty, evidenti nella decorazione floreale e nella morbidezza delle linee curve. Il tema dell’infanzia, trattato magistralmente da Castiglioni lungo la sua carriera, trova grande enfasi in quest’opera. Un fitto cespuglio di rose circonda e avvolge - come in un abbraccio - la bambina, ritratta nel gesto naturale e spontaneo di appoggiare il viso a un braccio. La piccola stringe a sé una bambola, elemento simbolo di conforto nell’eterno riposo. La presenza dei fiori richiama valenze simboliche care all’artista, tanto che la forma chiusa del bocciolo di rosa ricorre nelle opere funerarie di Castiglioni ed è possibile ritrovarla, ad esempio, nel Riparto Ebraico, sulla sepoltura di Guido Vitale (1938).

Giannino Castiglioni, uno dei principali esponenti nel campo della scultura funeraria milanese e nazionale, è stato molto prolifico al Cimitero Monumentale. Si ricordano, fra le altre, queste opere ricche di fascino e maestria indiscussi: L’Ultima Cena per l’Edicola Campari (1936-1939), la Pietà/Annunciazione per l’Edicola Falck (1939-1942) e ancora l’algido corteo delle dieci ancelle del Monumento Sommaruga Faini (1935). L’artista ha anche lavorato molto in Milano per commissioni di altro tema e genere, come la fontana con il San Francesco in piazza Sant’Angelo (1927), la seconda porta del Duomo di Milano con Le storie di Sant’Ambrogio (1950) e la statua del Cristo Re (1929) per la facciata dell’Università Cattolica.

M.A.

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- Giannino Castiglioni, l'arte del fare