Orari
lunedì | da martedì a domenica |
---|---|
chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Passeggiando sui Rialzati di Ponente è possibile imbattersi nel monumento dedicato a Francesco Lucca: l’uomo è raffigurato assiso su una poltrona, sotto alla quale trova alloggio una pila di libri. Sulla base della sepoltura sono collocati quattro genietti alati che simboleggiano lo Studio, la Composizione, la Musica e la Riconoscenza e il ritratto della moglie di Lucca - Giovannina Strazza - aggiunto nel 1895 dallo scultore Giulio Branca (1850-1926).
Francesco Lucca (1802-1872) ricoprì l'incarico di secondo clarinetto alla Scala e fu assunto, giovanissimo, come apprendista dalla casa editrice Ricordi. Grazie all’esperienza lì maturata e agli studi sull’editoria musicale compiuti all’estero, fondò nel 1825 una casa editrice specializzata in pubblicazioni musicali. Cinque anni dopo avviò anche una scuola di incisione dalla quale uscirono decine di artefici, assorbiti - in larga parte - nell'organico del suo stesso stabilimento. Nel 1832, sposò Giovannina Strazza che non solo lo affiancò nella gestione dell’impresa, ma gestì l’unico negozio della ditta intessendo una fitta trama di relazioni sociali con i maggiori intellettuali dell’epoca e divenendone uno dei principali punti di riferimento. I coniugi Lucca accoglievano musicisti, poeti, artisti, storici e patrioti di tutte le tendenze politiche e conquistarono la simpatia di personalità come Cavour e Garibaldi. Tra il 1850 e il 1880 la casa editrice Lucca conobbe una crescita rilevante: Francesco fu l'unico imprenditore in grado di gareggiare con la Casa Ricordi, grazie al suo lungimirante appoggio ai giovani compositori del tempo, tra i quali Amilcare Ponchielli (sepolto nella cripta del Famedio al Cimitero Monumentale). Inoltre Lucca fu anche il primo a proporre al pubblico italiano la musica francese e tedesca: pubblicò Chopin e l’intera opera di Wagner, grazie a un accordo con il maestro che gli concesse l’esclusiva totale sulla pubblicazione in Italia delle sue opere.
Giovanni Strazza si formò all’Accademia di Brera e lavorò presso la bottega di Francesco Somaini. Dal 1843 operò a Roma, trasferendosi nel 1860 a Bologna e subito dopo a Milano dove aveva ottenuto la cattedra di scultura a Brera. Nella sua opera si riscontrano elementi neoclassici, desunti dalla lezione di Pompeo Marchesi e forti aperture tardoromantiche. Al Cimitero Monumentale realizzò anche la tomba per l’architetto Giulio Sarti, ben visibile al pubblico poiché collocata poco a sinistra rispetto al Famedio, nella Galleria Superiore di Ponente.
K.C.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Sui grandi nomi della lirica non cala mai il sipario