Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
In posizione centrale, sul viale principale, spicca l’edicola della famiglia Bolgé, titolare dell’ omonimo “premiato stabilimento di pilatura e brillatura del riso”, con sede a Milano già dai primi anni Ottanta dell’Ottocento.
L’edicola è costruita in sarizzo ghiandone di Antigorio, materiale molto resistente agli agenti atmosferici e presenta, alle quattro estremità superiori, altrettante sculture di angeli raffigurate in preghiera, inginocchiate e con le mani congiunte.
Questa semplice, ma imponente struttura (larga 4,35 m, profonda 5,15 m e alta 6 m) fa da cornice al gruppo scultoreo in bronzo eseguito dallo scultore Felice Bialetti in stile verista, dettagliatamente modellato nei particolari e preesistente alla costruzione dell'edicola. Sullo sfondo, con la tecnica dello stiacciato, è rappresentato un paesaggio dal quale emergono, in lontananza, un paese, le colline e un campo, mentre in altorilievo sono modellate le figure di una contadina e di un contadino e, in primo piano, un mietitore scolpito nell'atto di legare le spighe in covoni, dopo averle falciate a mano.
Sulla lato frontale dell’edicola, sopra la griglia d’aerazione della cripta soggiacente, è stata posta nel 1916 una targa in bronzo eseguita dai fonditori Vecchi e Carnelli, con la dedica: “Le salme dei coniugi Cav. Carlo Bolgé e Carolina Nasoni per riverente consenso dei figli vennero qui riunite.”
Oreste Labò (1865-1929), originario di Piacenza dove gli è stata anche intitolata una via, si è formato all'Accademia di Brera e nella sua produzione artistica ha spesso sapientemente integrato le linee architettoniche con quelle scultoree.
Felice Bialetti (1869-1906), nato a Mede, ha studiato scultura a Torino e Milano. Molte delle sue opere presentano caratteri Liberty, o trattano tematiche sociali. Sempre di Bialetti, al Monumentale, si segnala il monumento Izar, datato 1903, al Riparto IV, spazio 8.
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