Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Il 27 gennaio 1945 l’esercito sovietico abbatté i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz ed il 20 luglio 2000 lo Stato italiano decise di dedicare questa data ricca di significato al ricordo della Shoah, delle leggi razziali, di tutti gli italiani che furono imprigionati, deportati o uccisi e a coloro che si opposero al progetto di sterminio, anche a costo della vita.
Il Cimitero Monumentale fu testimone di quei terribili anni ed al suo interno sono ancora presenti le tracce dei segni lasciati dalle bombe che colpirono la città di Milano, così come è custodita la memoria e sono ricordati i nomi di coloro che vissero gli eventi di persecuzione e sterminio.
Perché della Shoah “non rimanga che qualche riga sui libri di Storia” proponiamo questo percorso di narrazione e riflessione, nel quale visiteremo i due Monumenti alla memoria delle vittime della deportazione nazi-fascista presenti in Cimitero. Il primo, un cubo di tubi metallici – recuperati proprio dalle macerie che nel 1945 ancora riempivano la città di Milano - posto al centro dell’Emiciclo dallo studio di architetti BBPR. Il secondo, un’imponente menorah in marmo voluto dalla Comunità Ebraica di Milano e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane all’interno del Riparto Ebraico, ad opera di Manfredo D’Urbino.
Ad accompagnare questi due Monumenti saranno le sepolture di alcuni tra i personaggi la cui vita ha influenzato la Milano d’allora. Tra i primi che incontreremo appare Leo Valiani - uno tra gli otto meritevoli di sepoltura all’interno del Famedio - esponente del Partito d’Azione nel C.L.N.A.I. (Comitato di Liberazione Italiana Alta Italia) e tra i firmatari della condanna a morte di Benito Mussolini. Altra figura cardine tra quelle qui ricordate è il pittore e scultore Aldo Carpi che documentò con numerosi schizzi ed un diario la sua permanenza nei campi di Mauthausen e Gusen.
Lo scopo di questo percorso può essere ancor meglio compreso grazie ad una frase della Senatrice Liliana Segre: “Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare.”
I.Z.F.
Sepoltura Leo Valiani - Famedio
Monumento ai Caduti nei campi di sterminio nazisti - Emiciclo
architetto: studio BBPR, anno 1945, 1950, 1955
Sepoltura Fernanda Wittgens, in Civico Mausoleo Palanti - Riparto V, spazio 83
architetto: Mario Palanti, anno 1928-1930
Gianluigi Banfi ricordato nel Monumento Gandini - Riparto V, giardino 21-23
architetto: studio BBPR, Giovanni Panzeri, anno 1946
Sepoltura Aldo Carpi, in Civico Mausoleo Garbin - Riparto III, spazio 134
Edicola Toscanini - Riparto VII, spazio 184
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1909-1911
Monumento agli Ebrei caduti durante la guerra - Riparto Ebraico, nuovo ampliamento, giardini 16-17-17a-18
architetto: Manfredo D'Urbino, anno 1947
Sepoltura Aldo Finzi, in Tempio delle Cerimonie - Riparto Ebraico
Monumento Misrachi - Riparto Ebraico, campo 6, spazio 66-67
scultore: Mario Bergamaschi, anno 1933
Edicola Jarach - Riparto Ebraico, campo 4, giardino 21
architetto: Manfredo D'Urbino, anno 1928-1939
Sepoltura Onorina Brambilla Pesce - Cripta del Famedio
Sepoltura Aldo Aniasi - Cripta del Famedio
Sepoltura Leo Valiani - Famedio
Monumento ai Caduti nei campi di sterminio nazisti - Emiciclo
architetto: studio BBPR, anno 1945, 1950, 1955
Monumento agli Ebrei caduti durante la guerra - Riparto Ebraico, nuovo ampliamento, giardini 16-17-17a-18
architetto: Manfredo D'Urbino, anno 1947
Sepoltura Aldo Finzi, in Tempio delle Cerimonie - Riparto Ebraico
Monumento Misrachi - Riparto Ebraico, campo 6, spazio 66-67
scultore: Mario Bergamaschi, anno 1933