Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Spesso si pensa alla scultura come ad un’arte caratterizzata da opere imponenti, pesanti blocchi di marmo finemente scolpiti, monolitiche composizioni, o solidi bronzi. Tuttavia, questa estetica riguarda solo una parte delle creazioni realizzate dagli scultori nei secoli e tralascia invece, quelle caratterizzate da una peculiarità compositiva estremamente ricercata e presente in particolare fra le opere legate all’arte funebre: la leggerezza.
Questo è infatti il tema del percorso qui proposto che consiste in una selezione di sculture realizzate con il bronzo, metallo massiccio e resistente che però, grazie alla maestria degli artisti, riesce a liberarsi della sua natura fisica che lo ancora inesorabilmente al terreno per potersi innalzare sfidando le leggi della gravità e la statica stessa dell’opera in questione.
In molti esempi, infatti, le figure rappresentate poggiano o vengono sorrette da piccolissime basi, a volte camuffate nella composizione, per svilupparsi in diagonale o in sospensione senza alcun sostegno aggiuntivo e suggerendo l’illusione di essere prive di peso.
Un simile risultato è possibile grazie all’unione di ardimento e maestria da parte degli autori che sfruttano la loro conoscenza della tecnica e del materiale per sorprendere il visitatore con gruppi scultorei capaci di veicolare alla perfezione la leggerezza spirituale e l’elevazione dell’anima verso il cielo.
Tra gli artefici protagonisti di questo percorso troviamo anzitutto Enrico Pancera (1882-1971), autore di opere come il Monumento Fabe, o il Monumento Prada Corielli: nel primo la figura di un aviatore pronto a spiccare il volo viene trattenuta a terra dai capelli di Medusa, nel secondo il corpo di una giovane fanciulla è sospeso in aria, catturato nel vortice di una metamorfosi arborea.
Si ricorda il Monumento Gaby Angelini, realizzato da Giuseppe Enrini (1899-1962), che si protende verso il cielo ed è decorato con la splendida targa che recita “In ardimento cadde dal cielo, in gloria vi risalì”.
Le opere qui raccolte sono caratterizzate anche da grande varietà, basti pensare all’Edicola Polli con la composizione scultorea intitolata “L’Anima” di Otello Montaguti (1921-2005) o il particolarissimo Monumento Rocca di Alfeo Bedeschi (1885-1970) che sorprende con una figura che dispiega ali di farfalla, invece che d’angelo, in relazione alla citazione della Divina Commedia di Dante Alighieri nella targa ai piedi della fanciulla.
Questo percorso si sviluppa a cavallo tra la modernità, come nel caso del Monumento Zara di Carmelo Cappello (1912-1996) e il classicismo con opere solenni come l’Edicola Comizzoli, portando il visitatore in ogni angolo del Cimitero Monumentale, comprese le gallerie, e restituendogli la sensazione di trovarsi in un luogo sospeso nel tempo e nello spazio.
C.T.
Monumento Zara - Rialzato B di ponente, n. 133H
scultore: Carmelo Cappello, anno 1957
Monumento Fabe - Rialzato A di ponente, n. 172B-172C
scultore: Enrico Pancera, anno 1941
Monumento Gemelli - Riparto 17, n. 177-178
scultore: Vincenzo Cattò, anno 1937
Monumento Gaby Angelini - Riparto XVII, n. 202
scultore: Giuseppe Enrini, anno 1939
Monumento Bergamali - Riparto XIX, n. 160A-160B
scultore: Enrico Pancera, anno 1953
Monumento Prada Corielli - Riparto XV, n.144-146
scultore: Enrico Pancera, anno 1920
Edicola Polli - Riparto XII, n. 510A
scultore: Otello Montaguti, architetto: Renato Grignani, anno 1955
Monumento Guarnieri - Riparto VII, n. 79
scultore: Enrico Pancera, anno 1953
Monumento Rocca - Riparto C di levante, n. 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925
Edicola Comizzoli - Galleria B-G di levante, edicole superiori spazio 50
ingegnere: Edoardo Viganoni
Monumento Zara - Rialzato B di ponente, n. 133H
scultore: Carmelo Cappello, anno 1957
Monumento Fabe - Rialzato A di ponente, n. 172B-172C
scultore: Enrico Pancera, anno 1941
Monumento Gemelli - Riparto 17, n. 177-178
scultore: Vincenzo Cattò, anno 1937
Monumento Gaby Angelini - Riparto XVII, n. 202
scultore: Giuseppe Enrini, anno 1939
Monumento Rocca - Riparto C di levante, n. 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925
Edicola Comizzoli - Galleria B-G di levante, edicole superiori spazio 50
ingegnere: Edoardo Viganoni