Nei primi spazi di Levante del cimitero si trova il monumento Rocca. L’opera, un gruppo scultoreo in bronzo realizzato da Alfeo Bedeschi nel 1925, presenta caratteristiche iconografiche molto ricercate.
La rappresentazione è complessa e ricca di elementi, ma protagonista assoluta è la figura femminile sospesa a mezz’aria, con lo sguardo rivolto al cielo, la mano sinistra tesa verso il basso - per aumentare il senso di elevazione - mentre la mano destra porta al petto dei fiori. Questa figura simboleggia l’anima in volo, ma a permettere tale ascesa non vi sono ali da angelo, bensì ali di farfalla. Una scelta così particolare si riconduce alla volontà dell’autore di rappresentare allegoricamente la rinascita attraverso la metafora della farfalla che, fin dai tempi antichi, è simbolo di rinnovamento e nuova vita. Complementare alla figura alata è anche la targa posta ai suoi piedi, come un basamento, che recita forti versi tratti dal Decimo Canto del Purgatorio di Dante Alighieri e dalla quale la fanciulla compie il passo per spiccare il volo lasciando il suo supporto materiale “…noi siam vermi nati a formar l’angelica farfalla che vola alla giustizia senza schermi”.
A destra della composizione, troviamo una seconda figura che, con solenne gesto della mano sinistra, si rivolge alla fanciulla alata, mentre nella mano destra tiene un sigillo sul quale è raffigurato un portone, simbolo di passaggio. Entrambe le donne sono parzialmente coperte da un drappo che evidenzia, in particolare, il movimento di ascesa dell’anima.
Alfeo Bedeschi (1885-1971), originario di Lugo di Romagna, fu un importante scultore nell’ambito funerario autore di numerose opere e ritratti, tra le quali si ricorda in particolare il Monumento ai Caduti di Camposampiero di Padova. Formatosi all’Istituto Superiore di Belle Arti di Bologna, fu allievo di Tullio Golfarelli ed espose particolarmente a Milano dove morì nel 1971.
 

Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:

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C.T.