Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
L’uomo ha spesso cercato, attraverso il mito e la mitologia, di dare una spiegazione all’origine della vita, un senso all’esistenza sulla Terra e di tramandare storie e vicende di popoli e civiltà.
La cultura occidentale affonda le sue radici, in particolare, nella mitologia greca, la cui influenza è tale da essere ancora utilizzata, a distanza di secoli, nella caratterizzazione di personaggi della narrativa popolare.
Le sculture funerarie proposte in questo percorso costituiscono una piccola parte del ricco patrimonio figurativo legato al tema della mitologia presente al Cimitero Monumentale.
La divinità più frequentemente ritratta è Crono, dio del tempo, sempre rappresentato come un anziano dalla folta barba. Lo troviamo assiso sul globo terracqueo nel monumento Molteni, che impugna la clessidra, segno dell'incessante scorrere del tempo, nel monumento Meraldi. Nel monumento Rancati Sormani stringe la falce, diventando personificazione della morte stessa. Altre figure quasi inevitabilmente associate all’ambito cimiteriale sono le Moire, forse più conosciute con il loro nome latino, le Parche: Cloto, Làchesi e Atropo, tre sorelle che avevano rispettivamente il compito di tessere il filo del fato di ogni uomo, svolgerlo e infine reciderlo, segnandone la morte. Possiamo osservarle nel Monumento Bazzoni, chiaramente distinguibili nei loro ruoli, mentre nell’Edicola Toscanini risulta riconoscibile Atropo per le forbici che porta a tracolla, pronta a interrompere il destino del piccolo Giorgio (1901-1906), figlio del celebre musicista Arturo Toscanini (1867-1957).
Alle Moire è spesso attribuita, erroneamente, la possibilità di predire il futuro attraverso un occhio che le tre sorelle si scambiano all’occorrenza.
In realtà questa caratteristica apparteneva alle Graie, custodi dell’ingresso alla dimora delle Gorgoni, fanciulle di straordinaria bellezza, ma con capelli fatti di serpenti che tramutavano in pietra chiunque osasse guardarle; la più nota, nonché l’unica sorella mortale, era Medusa. La ritroviamo nel monumento Fabe, mentre con i suoi capelli serpentini prova a strappare l'elica dalle mani del giovane aviatore. Presso il monumento Pozzani si può trovare un elemento ricorrente in Cimitero, la civetta, i cui occhi e becco si dice disegnino la linea della lettera dell'alfabeto greco φ (fi), simbolo della filosofia e, quindi, dell'amore per la sapienza. È l'animale tradizionalmente associato alla dea della saggezza Atena, nonché animale notturno per eccellenza. Vedere una civetta o udire il suo canto, secondo le leggende, costituirebbe presagio di morte. Nel monumento Rocca, infine, si può ammirare una rara rappresentazione dell'anima umana non con ali angeliche, ma di falena, il cui nome greco è psyché. Nella mitologia la falena è la personificazione del respiro dell’anima, della leggerezza dello spirito e della fragilità della vita.
A.U.
Monumento Brambilla - Galleria AB di Ponente Superiore, arcata 89
scultore: Aurelio Capsoni, anno 1925-1927
Monumento Chinelli - Riparto II, spazio 13
architetto: Renzo Zavanella, scultore: Lucio Fontana, anno 1949
Monumento Fabe - Rialzato A di Ponente, spazio 172B-172C
scultore: Enrico Pancera, anno 1941
Monumento Bazzoni – Riparto XVII, n. 1
scultore: Alberto Bazzoni, anno 1931-1932
Monumento Lukaszewicz - Riparto XVIII, spazio 374
scultore: Arturo Martini, anno 1941
Monumento Molteni - Riparto XIII, spazio 331
scultore: Alfonso Mazzucchelli, anno 1918
Monumento Meraldi – Riparto IX, n. 366-368
scultore: Barcaglia Donato, anno 1912
Monumento Rancati Sormani - Riparto III, n. 31-33
scultore: Antonio Argenti, anno 1898
Edicola Rossi - Riparto VII, spazio 173
scultore: Antonio Bezzola, anno 1887
Edicola Toscanini - Riparto VII, spazio 184
architetto: Mario Labò, scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1909-1911
Monumento Pozzani - Riparto C di Levante, n. 17-18
scultore: Armando Violi, anno 1928
Monumento Rocca - Riparto C di Levante, spazio 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925
Monumento Fabe - Rialzato A di Ponente, spazio 172B-172C
scultore: Enrico Pancera, anno 1941
Monumento Bazzoni – Riparto XVII, n. 1
scultore: Alberto Bazzoni, anno 1931-1932
Monumento Molteni - Riparto XIII, spazio 331
scultore: Alfonso Mazzucchelli, anno 1918
Monumento Meraldi – Riparto IX, n. 366-368
scultore: Barcaglia Donato, anno 1912
Monumento Rancati Sormani - Riparto III, n. 31-33
scultore: Antonio Argenti, anno 1898
Monumento Rocca - Riparto C di Levante, spazio 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925