Riparto Ebraico

Il Riparto, ideato da Carlo Maciachini già nel progetto originario del Monumentale, venne aperto nel 1872 andando a sostituire e dismettere gli esistenti cimiteri ebraici di Milano, situati a Porta Tenaglia, Porta Magenta e Porta Vercellina. All’interno, antistante al cancello d'ingresso, si staglia un edificio oggi destinato alle celebrazioni della Comunità Ebraica di Milano, che svolge anche la sorveglianza del Riparto e la gestione dei riti.
Il Riparto è cinto da muri perimetrali che incastonano colombari di varia datazione e spesso di notevole interesse storico e iconografico, mentre nell'area settentrionale dello spazio si concentrano le edicole e i monumenti più antichi e dalle dimensioni monumentali. Caratteristica del Riparto è anche la presenza di alcuni campi comuni, trattati a prato e con sepolture interrate segnalate soltanto da piccole e semplici lapidi tra loro identiche. Spiccano tra le altre sepolture, le edicole di alcuni personaggi e famiglie protagoniste di primo piano della società milanese tra Otto e Novecento sia per la rilevanza in campo imprenditoriale e commerciale, sia che per quella nei settori della cultura e della filantropia. Si ricordano infatti i banchieri Pisa, Vitali e Finzi e l’editore Giuseppe Treves, ma anche Giuseppe Levi, fondatore degli omonimi Ricoveri Notturni e Nina Sullam Rignano, pioniera dell’assistenza sociale e del femminismo italiano.