Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Le opere del Cimitero Monumentale di Milano, dietro la loro superficie, celano la volontà di raccontare una realtà altra, più profonda e intima, attraverso iconografie senza tempo. Ogni sepoltura non si pone semplicemente come espressione di un lutto privato, ma al contrario, dialoga con i visitatori, raccontando attraverso simboli, allegorie e rappresentazioni, ricordi famigliari e sentimenti profondi. Spetta a ognuno di noi provare a comprenderli, decifrarli e a dare voce all’arte e ai suoi significati sottesi, continuando così a far vivere la memoria.
Le simbologie che si nascondono tra le sculture e le architetture possono servire a raccontare la vita del defunto rappresentandone il ruolo, la professione, o il credo - religioso o civile. Così Alessandro Manzoni, nel Famedio, è incoronato dall’alloro degli onori poetici e dalla palma della fama, mentre Fedele Sala, nel Tempio Crematorio, è circondato da simboli massonici quali ancora, compasso e squadra.
Il altri casi i simboli rimandano a tradizioni antiche o a contesti esoterici: l’immagine è lo strumento per far continuare ad ardere il ricordo. Alcune delle metafore scultoree che incontreremo sono tradizionalmente connesse con il contesto cimiteriale, come la rappresentazione della porta socchiusa dell’edicola Maccia: concreta allusione all’indefinitezza della morte, all’ignoto aldilà, ispirata - forse - dall’iconica sepoltura realizzata da Canova per Maria Cristina d’Austria e custodita all’interno dell’Augustinerkirche a Vienna.
Altre simbologie, invece, risultano più stranianti, quasi poetiche, come il monumento realizzato da Remo Bianco, artista degli anni Cinquanta del Novecento: la sua opera pare quasi paragonare le incertezze e gli azzardi della vita al castello di carte posto a coronamento della sua sepoltura. Altrettanto suggestiva è la rappresentazione della fiaccola accesa, come quella posta sulla sepoltura dei coniugi Treves, nel Tempio Crematorio: metafora di un ricordo che ancora arde, nonostante l’irreparabile scorrere del tempo, ma la cui fiamma piegata, soffiata da un invisibile destino, racconta di una vita spezzata. In questa sepoltura sono due le lingue di fuoco che, ineluttabilmente intrecciate fra loro, si stringono in un ultimo abbraccio come compagne inseparabili.
Questo viaggio, da percorrere entro i viali del Cimitero Monumentale di Milano, si propone come un corredo di significati da ricercare, interpretare e scoprire all’insegna del dialogo tra antico e contemporaneo: un vero e proprio inno al Tempus fugit.
A.A.
Monumento Maccia - Galleria BG di Ponente Superiore, arcata 38
scultore: Luigi Crippa, anno 1869
Monumento Brambilla - Galleria AB di Ponente Superiore, arcata 89
scultore: Aurelio Capsoni, anno 1925-1927
Monumento Alessandro Manzoni - Famedio, ala Centrale
architetto: Carlo Maciachini, scultore: Giannino Castiglioni, anno 1883, 1958
Monumento Rocca - Riparto C di Levante, spazio 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925
Monumento Pozzani - Riparto C di Levante, spazio 17-18
scultore: Armando Violi, anno 1928
Monumento Formiga - Riparto Esterno di Levante, spazio 66
scultore: Eva Olah Arrè, anno 1985
Monumento Bianchi - Riparto Esterno di Levante, spazio 125
scultore: Remo Bianco, anno 1988
Monumento Alborghetti - Riparto XVI, spazio 329
scultore: Anelli Gualtiero, Iaderi Giuseppe, anno 1922-1924
Monumento Sala - Tempio Crematorio, Galleria Cineraria di Levante fra il 3 e il 4
scultore: Federico Gaetano Villa, anno 1890
Lapide Gorini - Tempio Crematorio, Sala di Cremazione
scultore: Giuseppe Grandi, anno 1883
Monumento Treves - Tempio Crematorio, Galleria Cineraria di Ponente, nicchia parete H
scultore: Bedeschi Alfeo, anno 1949
Monumento Molteni - Riparto XIII, spazio 331
scultore: Alfonso Mazzucchelli, anno 1918
Monumento Maccia - Galleria BG di Ponente Superiore, arcata 38
scultore: Luigi Crippa, anno 1869
Monumento Brambilla - Galleria AB di Ponente Superiore, arcata 89
scultore: Aurelio Capsoni, anno 1925-1927
Monumento Alessandro Manzoni - Famedio, ala Centrale
architetto Carlo Maciachini, scultore: Giannino Castiglioni, anno 1883 e 1958
Monumento Rocca - Riparto C di Levante, spazio 14
scultore: Alfeo Bedeschi, anno 1925
Monumento Pozzani - Riparto C di Levante, spazio 17-18
scultore: Armando Violi, anno 1928