Cristina Trivulzio di Belgioioso

Cristina Trivulzio di Belgioioso


Cristina Trivulzio di Belgioioso

Cristina Trivulzio di Belgioioso è stata una nobildonna italiana, una importante patriota che contribuì attivamente al Risorgimento italiano con la sua attività di scrittrice e giornalista.

Nata a Milano in una famiglia benestante il 28 giugno 1808, perse il padre, Gerolamo Trivulzio, quando era ancora bambina. La madre, Vittoria Gherardini, si risposò con il marchese Alessandro Visconti d’Aragona. A soli 16 anni, Cristina andò in sposa al principe Emilio Barbiano di Belgioioso d’Este. L’unione ebbe però vita breve, poiché fra i due non nacque nessun affetto a causa delle differenze dei loro caratteri.

Dopo essersi separata dal marito, a causa delle sue idee politiche rivoluzionarie, Cristina iniziò una serie di peregrinazioni in giro per l’Europa: nel 1830 si traferì a Lugano, ma, poiché oggetto delle attenzioni della polizia austriaca, fu costretta a lasciare la Svizzera per raggiungere Genova, senza però riuscire a liberarsi dagli agenti del governo austriaco. Fu quindi costretta nuovamente a scappare, arrivando a Marsiglia.

Messa a processo nel 1833 dal governo austriaco, si trasferì a Parigi, dove si guadagnò da vivere come pittrice. Nella capitale francese partecipò attivamente alla vita sociale e agli incontri nei salotti parigini più in voga e la sua casa divenne un punto di riferimento per gli esuli italiani, oltre che di numerosi artisti e intellettuali, tra cui Hugo, Dumas, Chopin, Rossini.

Cristina fu editrice di numerosi giornali rivoluzionari e nel 1845 fondò la Gazzetta Italiana, dove sosteneva la necessità di liberarsi dal giogo austriaco. Attiva anche come scrittrice, scrisse numerosi saggi filosofici, storici e politici. Convinta sostenitrice della necessità dell’indipendenza italiana, Cristina fornì, oltre che al suo appoggio intellettuale, anche un importante aiuto economico alla causa, vendendo i suoi gioielli per finanziare l’impresa di Mazzini.

Durante la rivoluzione del 1848, Cristina partì da Napoli verso l’insorta Milano, dove entrò il 6 aprile a capo di una colonna di rivoluzionari, stringendo in mano il tricolore. Infrante però le sue speranze di rivoluzione e caduta la Repubblica romana, la principessa partì per l’Asia Minore, raccontando questo fiabesco soggiorno in un romanzo. Anche questa parentesi fu però breve e, dopo aver trascorso un altro periodo in Francia, nel 1853 tornò infine in Italia, stabilendosi a Locate, dove riuscì a trovare pace nel tranquillo contesto agreste dopo una vita turbinosa, pur continuando a mantenere vivo il suo impegno sociale e politico.

Cristina Trivulzio morì a Milano il 15 luglio 1871, dopo aver dedicato gli ultimi anni di vita alla scrittura e al giornalismo, senza perdere il suo spirito combattivo e patriottico. Il 15 settembre 2021 la capitale meneghina ha voluto rendere onore a questa figura centrale del Risorgimento Italiano inaugurando una statua che la ritrae, in piazza Belgioioso.  Il bronzo, opera di Giuseppe Bergomi, costituisce il primo esempio di scultura pubblica dedicata ad una donna presente in città.

Scheda defunto

Nome
Cristina
Cognome
Trivulzio di Belgioioso
Data e luogo nascita
1808, Milano
Data e luogo morte
1871, Milano
Professione
Patriota