Isotta Gaeta

Isotta Gaeta


Isotta Gaeta

Una grande partigiana, ma anche giornalista e sindacalista, era nata a Torino il 16 ottobre 1927 da una famiglia antifascista. Da giovanissima entrò nella Resistenza come staffetta partigiana e il suo impegno fu soprattutto per la libertà e la democrazia. Entrata nelle fila dell’area sindacale dei giornalisti “Stampa Democratica”, fu sempre impegnata a difenderne l’autonomia e la professionalità stando dalla parte di tutti i colleghi che, in qualunque parte del mondo, venivano incarcerati per reati di opinione. Con la stessa convinzione e determinazione, anche in Italia, si batté perché nelle carceri fossero concreti i principi di giustizia, equità e dignità della persona. Il Comune di Cinisello Balsamo (Milano), nel 62° anniversario del 25 aprile, la nominò “Giornalista Partigiana della 107° Brigata Garibaldi”.  Il suo ruolo di partigiana antifascista lo si ritrova nel libro scritto con Bianca Guidetti Serra e Lydia Franceschi, dal titolo “L’Altra metà della Resistenza”, che valorizza l’importanza della donna nella lotta di liberazione. Come giornalista e sindacalista si impegnò in tutti gli organismi rappresentativi della categoria: nell’Associazione Lombarda dei Giornalisti, nella FNSI (Federazione Nazionale stampa Italiana) e nel Circolo della Stampa di Milano. Divenne anche Presidente del Festival Internazionale Cinematografico a regia femminile “Sguardoaltrove”. Creò la Rete Italiana delle Giornaliste Europee e organizzò la prima visita di giornaliste in Cina. Ideò il Coordinamento dei Circoli della Stampa, sostenendo anche iniziative in Francia, in particolare a Nizza. Gaeta si adoperò perché fosse valorizzato l’impegno dell’Esercito Italiano a difesa delle comunità ebraiche durante la Seconda Guerra Mondiale e ottenne che fossero poste lapidi che lo ricordassero sia nel Consolato Italiano a Nizza sia a Saint-Martin-Vesubie. Di Isotta Gaeta resta indelebile il ricordo del Presidente della FNSI Franco Siddi che, dopo la sua scomparsa avvenuta a Nizza il 20 dicembre 2009, la immaginò a sedici anni, giovane staffetta partigiana con moschetto e pistola Beretta insieme a una Olivetti M40. Queste erano state le sue armi di battaglia nella Guerra di Liberazione e soprattutto la macchina da scrivere è stata da allora la sua prima compagna. Proprio durante la Resistenza cominciò a fare la giornalista mettendo insieme una sorta di rassegna stampa, compilata sulla base di notizie pubblicate da giornali, o sentite alla radio come Radio Londra. Isotta Gaeta è morta nella sua casa che amava, di fronte al mare, sul golfo di Nizza. Con lei se n’è andata non solo una giornalista attiva ed esemplare, ma una donna determinata ad affermare anche il ruolo femminile nella società.

Scheda defunto

Nome
Isotta
Cognome
Gaeta
Data e luogo nascita
1927
Data e luogo morte
2009
Professione
partigiana; giornalista; fondatrice della “Rete italiana delle giornaliste europee”