Orari
lunedì | da martedì a domenica |
---|---|
chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Elda Scarzella Mazzocchi, nata a Milano il 14 dicembre 1904, fu una pedagogista di grande rilevanza nel secondo Dopoguerra.
Nel 1945, rientrata dalla Sardegna - dove si era trasferita per seguire il marito, distinguendosi per l’altruismo mostrato verso il prossimo - nel capoluogo lombardo, volle erigere un edificio adibito alla cura ed accoglienza delle madri nubili e dei loro bambini, il “Villaggio della Madre e del Fanciullo”.
Il Villaggio venne dapprima ospitato nelle baracche di Palazzo Sormani per poi essere trasferito, a distanza di alcuni anni, nell'attuale sede al QT8, progettata dall'architetto Scarzella, suo figlio.
Furono migliaia gli ospiti che, nel corso del tempo, trovarono ospitalità, cure e sostegno nell'istituzione da lei creata e personalmente diretta fino ai primi anni del Duemila.
Il Villaggio fu molto più di una semplice casa di accoglienza: divenne, infatti, un centro di elaborazione culturale, pedagogica e psicologica che seppe dare dignità e autonomia alle giovani donne in difficoltà, considerate reiette e rifiutate dalla società. Il Villaggio fu promotore di una nuova cultura dei diritti dell'infanzia in tutto il mondo, al punto che il suo modello venne studiato in Europa e negli Stati Uniti.
Elda fu insignita della Civica Medaglia D'Oro dal Sindaco Greppi, che la definì “più intraprendente di tante donne e più determinata di tanti uomini”.
Si spense a Milano il 6 maggio 2005, alla vigilia della festa della mamma, una ricorrenza che aveva sempre vissuto in modo speciale al Villaggio, con i suoi ospiti.
I funerali si svolsero in forma privata all’interno dell’istituto, secondo le sue volontà, senza alcuna solennità ufficiale, ricordata con parole sincere e commosse da coloro che l’amavano, l'ammiravano e che condivisero il suo percorso ed il suo progetto.
Ricordarla nell'affetto e nel rispetto dell’opera filantropica da lei compiuta significa, soprattutto per le istituzioni, rispondere affermativamente a un imperativo categorico: mantenere vivo il “suo” Villaggio.