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La scomparsa di Gina Lagorio rappresenta un grave lutto per la cultura italiana.
La sua dipartita è stata resa nota dal suo editore storico, Garzanti, a cui la scrittrice aveva consegnato da poco il suo ultimo libro, “Capita” che racconta il calvario seguito all'ictus che la colpì due anni fa.
Gina Lagorio era nata a Bra, nel cuneese, nel 1922, e nelle sue opere il legame con la sua terra compare sempre chiaramente.
Nei suoi libri emergono i paesaggi piemontesi sullo sfondo della tenuta di famiglia, che le comunicarono una sensibilità particolare.
Ma anche l'eredità della tradizione letteraria piemontese, da Pavese a Fenoglio, e ligure, da Barile a Sbarbaro.
Figlia unica, Gina sviluppa una passione per la lettura e la scrittura e si laurea in Letteratura Inglese all’Università di Torino.
Cominciò a lavorare come insegnante di inglese, mentre collaborava con molti giornali, scrivendo soprattutto di letteratura, la sua grande passione.
Nella carriera da scrittrice esordì dopo i trent'anni.
Nel 1969 pubblicò «Un ciclone chiamato Titti», dedicato a sua figlia.
Pochi anni dopo la sua vita venne sconvolta dalla morte del marito Gino Lagorio, protagonista della Resistenza. A lui è dedicata quella che viene considerata una delle sue migliori opere: «Approssimato per difetto».
Nel 1974 si stabilì a Milano, dove intraprese la carriera politica, battendosi per i diritti delle donne. Si risposò con l'editore Livio Garzanti, la cui casa editrice pubblicò quasi tutti i suoi libri.
Nel 1987 fu eletta al Parlamento, dove entrò fra gli Indipendenti di Sinistra.
Aderì alla rivista e al circolo culturale “Società Civile” a cui diede grande impulso e linfa vitale con i suoi preziosi interventi.
Ha scritto opere di narrativa, di saggistica e di teatro. Tra i suoi titoli «La spiaggia del lupo», «Fuori scena», «Tosca dei gatti», «Golfo del paradiso», «Tra le mura stellate», «Il silenzio», «Il bastardo ovvero gli amori, i travagli e le lacrime di Don Emanuel di Savoia», «Inventario», «L'arcadia americana».
Ha scritto diverse opere di saggistica, dedicata agli scrittori più amati «Elogio della zucca».
Tra i saggi si ricordano «Fenoglio», «Sui racconti di Sbarbaro», «Russia oltre l'Urss», «Il decalogo di Kieslowski».
Gina Lagorio ha anche scritto per il teatro e le sue opere sono raccolte in un volume dal titolo «Freddo al cuore».
Ha collaborato con diversi programmi televisivi.
Purtroppo è stata sottratta alla società, all'Italia e a Milano, quando poteva dare ancora molto.