Una grande scrittrice del Novecento, milanese non di nascita ma d’adozione che, per oltre mezzo secolo, elesse la nostra città a sua seconda “patria” e centro della sua vita di intellettuale.

Nella Milano del dopoguerra, ricca di fermenti culturali e punto d’attrazione per gli artisti di tutto il mondo, Lalla Romano trovò l’ispirazione per le sue opere più grandi. E così sempre, fino agli anni più recenti.

Un rapporto specialissimo con Milano, testimoniato anche dalla presenza attiva nella società civile e nella vita della città, di cui fu Consigliere comunale dal giugno 1975 al marzo 1976.

Nel 1979 Lalla Romano venne insignita della Medaglia d’Oro che Milano riserva ai suoi cittadini benemeriti. È quindi doveroso ricordarne la figura di intellettuale con le parole che vennero pronunciate in occasione di quella cerimonia: “dopo un periodo dedicato alla pittura, si è rivolta al campo letterario, dove si è affermata nella multiforme, feconda attività di poetessa, narratrice, traduttrice, ispirando la sua opera creativa a intenso lirismo e alla ricerca di nuovi modi di scrittura felicemente raggiunti nei romanzi di particolare impegno civile e umano”.