Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
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Mariangela Melato ha interpretato l’arte scenica con una versatilità e una energia di straordinario valore artistico e umano. È stata una milanese capace di portare lo spirito e l’anima della città nel teatro, nel cinema e nella televisione, rimanendo se stessa nelle centinaia di storie con cui ha costruito molta parte dell’immaginario scenico italiano.
Nata a Milano, formatasi all’Accademia di Brera, ha debuttato nella compagnia di Fantasio Piccoli. Negli anni Sessanta e Settanta ha affrontato un brillante tirocinio teatrale recitando con Dario Fo, Luchino Visconti, Luca Ronconi.
Il cinema ha fatto conoscere Mariangela Melato al grande pubblico, consacrandola come una delle icone più autentiche e raffinate dell’italianità contemporanea. Dopo il debutto in Thomas e gli indemoniati (1970) di Pupi Avati ha recitato in capolavori del cinema italiano come La classe operaia va in paradiso (1971), Todo Modo (1976), Figlio mio, infinitamente caro… (1985), Mimì metallurgico ferito nell’onore (1971), Mortacci (1988). Nell’alternanza del genere comico e drammatico Mariangela Melato ha saputo mantenere ferma la forza lirica dei propri personaggi, il loro legame forte con la storia e con il costume nazionale, la capacità di esprimere le ragioni e le passioni di un’epoca e di un Paese.
Mariangela Melato raggiunse le vette espressive del suo talento nel teatro. La sua Medea (1986), le sue commedie classiche, da Shakespeare a Pirandello, i testi brillanti con Gaber e Luporini, hanno fatto di lei un punto di riferimento del teatro italiano. Forte l’impegno della Melato a favore della presenza e del contributo della donna, in particolare in campo culturale. La scelta di Emma Bonino come voce che l’avrebbe dovuta ricordare, come avvenne, ai propri funerali, è il sigillo di una vita di impegno culturale che ha saputo diventare testimonianza civile.
Milano, sua città e luogo di formazione, di ispirazione e di vita, dopo averle concesso la massima onorificenza civica, la accoglie nel Famedio riconoscendo in lei una interprete somma di milanesità creativa, feconda, impegnata e capace di essere per tutti un esempio di passione e di amore per la vita.