Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
“Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole,
scolpitele nel vostro cuore.”
“Se questo è un uomo”, Primo Levi
Il 27 gennaio, in tutto il mondo, si celebra il “Giorno della memoria”. Tale data coincide con la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, avvenuta nel 1945 da parte dell’Armata Rossa.
In Italia è stato istituito nel 2000 con la Legge n. 211 che, all’articolo 1, afferma: “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
A partire dal 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha identificato tale data come momento di ricordo e commemorazione anche a livello internazionale.
Il Cimitero Monumentale custodisce molti nomi di coloro che furono coinvolti negli eventi di persecuzione e sterminio e, attraverso le loro storie e i monumenti sulle loro sepolture ne restituisce testimonianza indelebile.
Attraversato il piazzale principale del cimitero e varcate le arcate delle Gallerie Inferiori si apre alla vista il grande parco secolare, ricco di edicole e monumenti funebri. In asse con il viale centrale spicca un cubo formato da tubi metallici, il Monumento ai caduti nei campi di sterminio nazisti, opera degli architetti dello Studio BBPR: Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Nathan Rogers. L’opera, meglio descritta in questa scheda di approfondimento, è simbolo della tragedia collettiva vissuta a livello cittadino e nazionale e monito continuo contro le atrocità dei regimi totalitari.
L’architetto Gian Luigi Banfi (Milano, 1910 - Mauthausen, 1945), esponente di spicco dell’architettura razionalista nel periodo tra le due guerre, è ricordato anche nelle sepoltura di famiglia al Riparto V, giardini 21-23, lungo il viale centrale, sulla desta.
Il monumento, già esistente dal 1897 ed eretto per i nonni di Banfi, Giuseppe Gandini (1838 - 1896) ed Elisa Dumolard (1850 - 1914), è costituito da due lapidi rettangolari, poste orizzontalmente una accanto all’altra: due lettini accostati. Nel 1946, per ricordare l’amico Gian Luigi, morto a soli 35 anni, lo studio BBPR progetta un cenotafio, eseguito dal marmista Giovanni Panzeri: una lastra rettangolare di marmo spessa 6 cm, posta alla testa delle due lapidi a terra e alloggiata su una struttura di acciaio. L’intervento scultoreo, accordato cromaticamente e matericamente con la sepoltura già in opera, ricorda un libro aperto su un leggio, le cui pagine sono tenute insieme da una croce di metallo al centro. L’epigrafe incisa riporta i dati del defunto e alcuni versetti dei Vangeli.
Gian Luigi Banfi diplomatosi al liceo classico G. Parini, si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1932 e, subito dopo, fonda con i compagni di corso Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti ed Ernesto Rogers lo studio BBPR (dalle iniziali dei quattro) di architettura e urbanistica. Impegnato in attività antifasciste, viene arrestato e internato nel campo di Mauthausen, dove muore il 10 aprile 1945.
Banfi viene ricordato a Milano anche attraverso una Pietra d’inciampo. Si tratta di un blocco quadrato di pietra (10x10 cm) ricoperto di ottone, posto in prossimità della sua abitazione. Dal 2017 ad oggi, a Milano, ne sono state posate 90 vicino alle case di persone deportate nei campi di sterminio nazisti.
In occasione del "Giorno della Memoria" i membri del Tavolo Tecnico Utilitalia-Sefit per la Valorizzazione culturale e turistica dei cimiteri monumentali italiani, individuando i luoghi cerimoniali di questo particolare ricordo presenti nei cimiteri delle diverse città, hanno organizzato una raccolta fotografica, offrendo un contributo di narrazione e di riflessione comune nei luoghi che più di ogni altro sono deputati alla Memoria: i cimiteri. Per scoprire le lapidi e i monumenti commemorativi proposti da altri cimiteri italiani che, insieme al Monumentale di Milano, collaborano al Tavolo Tecnico potete sfogliare la brochure fotografica a questo link.
Comunicato Stampa Giorno della Memoria - Tavolo Tecnico di Valorizzazione Sefit