Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Il percorso proposto si addentra in un universo policromo suggestivo e stimolante, fatto di piccole tessere colorate che illuminano le edicole del Cimitero Monumentale. Questo mondo sfaccettato e brillante è ottenuto con la tecnica del mosaico, utilizzata già migliaia di anni fa. Adottata dalle antiche popolazioni abitanti in Asia Minore e in Mesopotamia, si è successivamente diffusa nel mondo greco-romano ed è stata largamente impiegata nel corso del Medioevo, in particolare nelle chiese cristiane. L’effetto artistico vibrante, caratteristico del mosaico, si ottiene accostando fra loro piccoli frammenti di materiali di diversa natura come minerali preziosi, pietre, vetro e conchiglie, in composizioni grafiche complesse. Generalmente gli elementi materici sono di forma quadrata, con dimensioni variabili dai 2 ai 10 cm.
La superficie sulla quale vengono disposte le tessere è il risultato di una lunga preparazione: si stende un primo strato composto di sabbia, acqua e calce denominato arriccio, coperto successivamente da un impasto di polvere di marmo, calce spenta e pozzolana in vari strati. Viene poi abbozzato il disegno a colori su cui si applicano manualmente le tessere.
I mosaici del Cimitero Monumentale costituiscono una delle interessanti e diversificate tecniche artistiche adottate da scultori e pittori chiamati a eternare la memoria di personalità milanesi e non solo. Caratterizzati da colori vistosi e brillanti come l’oro, il rosso, l’azzurro e il verde, possono rappresentare scene religiose come, per esempio, nell’edicola Biffi, dove è raffigurato l’arcangelo Barachiel, riconoscibile dalla rosa che tiene in mano, o nell’edicola Turati dove è presente l’immagine del Cristo benedicente. Nell’edicola Comelli Cimbari, un angelo posto sopra la porta di accesso rinnova la speranza nella resurrezione comunicando a chi lo osserva che “dopo le tenebre ci sarà nuovamente la luce”.
Decorazioni di natura floreale o mitologica si possono ammirare nell’edicola Giudici, dove sono presenti intrecci di rose in fiore e di rami appassiti che alludono al vincolo spirituale che lega i defunti ai loro affetti, riferimento espresso anche nella didascalia in latino che si trova sul cartiglio “rifioriranno, rinverdiranno insieme, eternamente”. L’edicola Michel è caratterizzata da lunette a mosaico con fondo dorato sul quale spiccano pavoni e rami di vite ricolmi di uva.
Volgendo lo sguardo verso l’alto si può godere di suggestivi cieli stellati, come nell’edicola Pozzi, o nella Formaggia Crespi, dove lo stupore per il firmamento è reso magistralmente con tessere blu e oro.
Queste opere sono l'espressione della creatività e dell'abilità artistica del XIX e XX secolo, frutto della valente mano di cartonisti come Lodovico Pogliaghi, o Emilio Longoni, o di ditte come la Salviati di Venezia.
E.F.
Edicola famiglia Biffi - Riparto VIII, n. 182
Architetto: Giovanni Battista Boschi
Anno: 1900 - 1903
Edicola Giudici - Riparto VII, n. 190
Ingegnere e architetto: Paolo Mezzanotte
Anno: 1905
Edicola Michel - Riparto XI, n. 232
Architetto: Guido Sartirana
Anno: 1908 - 1909
Edicola Bandelli - Riparto X, n. 246
Architetto: Gaetano Moretti
Anno: 1916
Edicola Turati - Necropoli, n. 4
Architetto: Carlo Maciachini
Scultore: Luigi Gilberto Buzzi
Edicola Carlo Pozzi - circondante di ponente, n. 17
Architetto: Sebastiano Locati
Anno: 1893
Edicola Arienti - Riparto XIII, n. 361 - 363
Architetto: Carlo Meroni
Anno: 1924
Edicola Felice Villa - Riparto III, n. 141
Architetto: Sebastiano Locati
Anno: 1901 - 1902
Edicola Comelli Cimbardi - Riparto III, n. 143
Architetto: Francesco Pestagalli
Anno: 1897 - 1899
Edicola famiglia Biffi - Riparto VIII, n. 182
Architetto: Giovanni Battista Boschi
Anno: 1900 - 1903
Edicola Giudici - Riparto VII, n. 190
Ingegnere e architetto: Paolo Mezzanotte
Anno: 1905
Edicola Michel - Riparto XI, n. 232
Architetto: Guido Sartirana
Anno: 1908 - 1909
Edicola Bandelli - Riparto X, numero 246
Architetto: Gaetano Moretti
Anno: 1916
Edicola Felice Villa - Riparto III, numero 141
Architetto: Sebastiano Locati
Anno: 1901 - 1902