Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Questa passeggiata è dedicata all'agricoltura, mestiere millenario, arte di sapienti contadini votati alla terra. Le rappresentazioni iconografiche legate a questo tema all'interno del Monumentale sono numerose, così come le personalità qui sepolte che hanno contribuito con i loro studi e le loro idee a migliorare la scienza della colture.
Il percorso inizia significativamente con un simbolo di produttività, unità, prosperità raffigurato sul portale in bronzo dell’edicola Goldfinger, nel Riparto Ebraico: un maestoso albero di melograno carico di frutti.
Percorrendo il viale centrale del Cimitero, potremo poi ammirare le edicole Vogel e Besenzanica e, più a est, la sepoltura Bianchi: la figura di un contadino scalzo, in ginocchio in accorata preghiera, con capo chino e cappello al petto, evoca le fatiche della professione e l’incertezza dell’esito del raccolto.
Avremo modo di osservare le risaie lombarde al momento della mietitura nella realistica composizione scultorea dell’edicola Bolgé, il duro lavoro dell’aratura nell'edicola Girola, il generoso e speranzoso gesto del seminatore nel monumento Molteni. Nel vestibolo colonnato del Tempio Crematorio, sopra una mensola dell’emiciclo di Ponente, scorgeremo l’urna cineraria di Gaetano Cantoni e un medaglione commemorativo a lui dedicato. Cantoni (1815-1887), agronomo italiano il cui nome è onorato anche nel Famedio, fu professore di agronomia a Torino e poi direttore della Scuola superiore di agricoltura di Milano, oltre che fondatore e direttore de l’“Almanacco agrario”, curatore dell’“Enciclopedia agraria” e autore di studi su vari argomenti: il baco da seta, la selezione delle sementi, i nuovi fertilizzanti, la meccanizzazione dell’agricoltura.
Un’altra figura di rilievo che avremo modo di ricordare è l’ingegnere Eugenio Villoresi (1810-1879), noto per la progettazione dell’omonimo canale la cui realizzazione permise di potenziare l’irrigazione lombarda.
La visita si concluderà poi con un’opera a tema sociale, il monumento Danielli: un anziano contadino, sopraffatto dalle fatiche, posto sopra una base di pietra di Viggiù. Lo scultore Bassano Danielli (1854-1923) eseguì il gesso dell’opera nel 1891 per la prima Triennale di Brera. Dopo la sua morte un gruppo di amici provvide alla fusione in bronzo dell’opera, facendola installare sulla sua sepoltura.
Edicola Goldfinger - Riparto Israeliti, campo 6, spazio 23
architetto: Luigi Perrone di San Martino, scultore: Giannino Castiglioni, anno 1926-1928
Edicola Vogel - Riparto VI, spazio 126
architetto: Egidio Mazzucchelli, anno 1901-1902
Edicola Besenzanica - Riparto VI, spazio 127
scultore: Enrico Butti, anno 1912
Monumento Bianchi - Riparto VII, giardino 87
scultore: Giulio Branca, anno 1900
Edicola Bolgé - Riparto VI, spazio 131
scultore: Oreste Labo, Felice Bialetti, anno 1912
Urna e medaglione Cantoni - Tempio Crematorio, Sala cerimonie pilastro interno di Ponente 21 superiore
marmista: ditta Alziati, scultore: Metello Motelli, anno 1887, 1888
Edicola Umberto Girola - Riparto XIX, spazio 326
architetto: Piero Portaluppi, scultore: Giannino Castiglioni, anno 1941
Monumento Molteni, Riparto XIX, giardino 123
scultore: Riccardo Piter, anno 1952
Monumento Villoresi - Circondante di Ponente, giardini 384-385
scultore: Luigi Panzeri, anno 1904
Monumento Danielli - Riparto IX, giardino 70
scultore: Bassano Danielli, anno 1891, 1923
Edicola Besenzanica - Riparto VI, spazio 127
scultore: Enrico Butti, anno 1912
Monumento Bianchi - Riparto VII, giardino 87
scultore: Giulio Branca, anno 1900
Edicola Bolgé - Riparto VI, spazio 131
scultore: Oreste Labo, Felice Bialetti, anno 1912
Monumento Molteni, Riparto XIX, giardino 123
scultore: Riccardo Piter, anno 1952
Monumento Villoresi - Circondante di Ponente, giardini 384-385
scultore: Luigi Panzeri, anno 1904