Monumento Cernezzi

Monumento Cernezzi


Monumento Cernezzi

Scheda

Denominazione:
Monumento Cernezzi
Posizione:
Riparto X, spazio 113-114
Data esecuzione:
1913-1914

Il monumento per la sepoltura della famiglia Cernezzi, eseguito tra il 1913 e il 1914 in granito nero d’Anzola e arricchito da decorazioni bronzee, presenta un quadro centrale in mosaico che riproduce il noto dipinto La Pietà (o Cristo morto sorretto da Maria e Giovanni) di Giovanni Bellini, esposto alla Pinacoteca di Brera. Il mosaico, che conserva le dimensioni originali dell’opera del pittore quattrocentesco, ricrea con colori tenui l’effetto della luce naturale dell’alba. I toni freddi, riverberati dalle tre figure della Pietà, trasmettono il profondo senso di angoscia che pervade il momento, ma anche un forte sentimento di speranza nel nuovo giorno, implicita allusione alla resurrezione di Cristo e ad una nuova vita.
Maria, Gesù e Giovanni, figure statuarie dai contorni nitidi, attraverso la gestualità e gli sguardi, diventano i protagonisti di una narrazione dinamica ed espressiva.
Maria e Giovanni sorreggono, senza apparente fatica, il corpo di Gesù. La donna stringe a sé il figlio, accostando il viso al suo e - forse - sussurrandogli dolorose parole di commiato e affetto. Cerca un contatto visivo che si traduce in un muto dialogo. Giovanni, sgomento, guarda altrove.

Le mani di tutti i personaggi, rappresentate con sapiente maestria, comunicano un ampio spettro di emozioni: dolore, amarezza, supporto, coraggio. La mano sinistra di Gesù, in primo piano, poggia su una lastra marmorea che separa visivamente il mondo reale dello spettatore da quello del mosaico. Proprio questa mano, descritta pittoricamente con grande accuratezza, tanto realistica da proiettare un’ombra sulla lastra, dà il senso della compenetrazione di due mondi: il tangibile e il figurato, il terreno e l’ultraterreno. Un altro dettaglio che denota la scrupolosità nell’esecuzione artistica è costituito dalla definizione con cui sono acconciati i capelli di Giovanni, lavorati nei tasselli marmorei con dovizia di particolari.

Due colonne decorate, sulle quali sono apposte le targhe in bronzo con i nomi dei defunti in rilievo, fanno da cornice al mosaico.
Sulla zoccolino è incisa la citazione “Amori et dolori sacrum” ([Luogo] sacro all'amore e al dolore).

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