Monumento Dell'Avalle

Monumento Dell'Avalle


Monumento Dell'Avalle

Scheda

Denominazione:
Monumento Dell'Avalle
Posizione:
Riparto XX, spazio 272-273
Autore:
Ercole Faccioli (architetto), Arrigo Minerbi (scultore)
Data esecuzione:
1951

Nell’ampliamento occidentale del Cimitero, oltre il Circondante di ponente, si conserva l’opera La carne e lo spirito, eseguita nel 1951 dall’artista ferrarese Arrigo Minerbi (1881-1960), in collaborazione con l’architetto Ercole Faccioli. Il marmo di Carrara, scolpito con il supporto del bergamasco Piero Brolis (1920-1978), scultore ed assistente dello stesso Minerbi negli anni compresi tra il 1949 e il 1959, è modellato su un particolare tema iconografico, derivato dalla religione giudaico-cristiana: si tratta della doppia natura umana, la prima chiamata “Carne” o “Vecchia natura”, mentre la seconda chiamata “Spirito” o “Nuova natura”. Secondo i precetti religiosi, la Carne è il simbolo terreno del corpo umano sopraffatto dai peccati che si contrappone allo Spirito, libero dalle catene dell’esistenza e condotto verso la Resurrezione. Ecco perché nella scena scultorea, conosciuta anche con il titolo de La Fonte, come riportano le carte d’archivio del progetto, l’angelo, con il gesto perentorio del braccio sinistro e dell’ala destra, forma una sorta di barriera fra la fonte e una giovane donna che vi si abbevera, simbolo del peccato e della debolezza umana. In alto, sul granito, campeggia la scritta “Domine da mihi hanc aquam ut non sitiam” ovvero “Signore, dammi quest'acqua perché non abbia sete” e allude all’evangelico incontro al pozzo fra Gesù e la Samaritana.

Lo scultore Arrigo Minerbi, artista solitario e poco propenso a mostrarsi al grande pubblico attraverso mostre, esposizioni e concorsi, ebbe - nel campo della scultura funeraria – le sue vette artistiche più elevate in alcune importanti opere all’interno del Cimitero Monumentale di Milano, come l’Edicola Cusini (1927) con il San Francesco che predica agli uccelli, ma anche in altri luoghi italiani. Si ricorda, ad esempio, il monumento sepolcrale a Luisa De Benedictis (1938), madre di Gabriele D’Annunzio, conservato a Pescara, oppure il monumento per la tomba Guzzetti Anguissola a Piacenza (1950), con il Cristo risorto.

M.A.

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