Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
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“...La mia arte, frutto sempre di meditazione, ha solo le apparenze del vero. In sostanza è invece un vero ideale, lontanissimo dalla carne che è disfacimento.
Senza voler fare un gioco di parole, potrei dire che il mio “vero” è sempre “allegorico”, e la mia allegoria è sempre veduta e goduta dal vero.”
L’artista ferrarese Arrigo Minerbi (1881-1960), in una missiva datata 1930 indirizzata al Presidente degli istituti clinici di Milano, Luigi Mangiagalli (1850-1928), riassume in queste suggestive e profonde parole il senso della sua arte, ideale e allegorica.
Iniziò la carriera artistica vera e propria solo nel 1919, quando espose presso la Galleria Pesaro di Milano, dopo molti anni di formazione a Ferrara, Genova e Firenze. Esordire nel capoluogo meneghino, città fra le più vive ed effervescenti nell’ambito culturale europeo, subito dopo la Prima Guerra Mondiale, ebbe un grande impatto sulla produzione e notorietà dello scultore tanto che, per portare a compimento il ritratto della Madre (1913), ottenne l’aiuto persino di Adolfo Wildt (1868-1931) che rifinì con sapiente maestria il marmo già abbozzato dal ferrarese.
Con il passare degli anni le commissioni divennero sempre più numerose, soprattutto nell’ambiente culturale milanese e lombardo. Dopo aver partecipato alla Fiorentina Primaverile del 1922 e alla Biennale di Venezia del 1932, dove ebbe una sala personale, si consolidarono i rapporti fra l’artista ed i suoi committenti. Personaggi come Guido Rossi (1881-1957), Guido Ucelli di Nemi (1885-1964) - fondatore e presidente del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano - e Gabriele D’Annunzio (1863-1938), furono fra i costanti sostenitori dell’artista. Su commissione di D’Annunzio, Minerbi realizzò l’arca funeraria di Luisa De Benedictis (1938), madre del poeta, ed eseguì la maschera funeraria dello stesso scrittore.
Capolavori come La Vittoria del Piave (1917-1918), il trittico di Cesare Battisti de “Il Soldato, l’Apostolo, il Martire” (1917), il monumento in argento dell’Ultima Cena per la cattedrale di Oslo (1930), i ritratti dell’attrice Eleonora Duse (1927) e del pittore e critico d’arte Vittore Grubicy de Dragon (1920), diedero grande lustro all’artista.
Il percorso tematico proposto vuole essere un punto di partenza per la riscoperta di un autore che, senza mai cercare la gloria o la fama attraverso mostre personali e collettive, schivò sempre il confronto diretto con gli altri artisti, operando in solitudine. Lavorò capillarmente nel capoluogo meneghino, divenendo milanese acquisito e restituendo alla città opere di grande importanza. Fra queste, la prima porta di sinistra della facciata del Duomo di Milano, con l’episodio dell’Editto di Costantino (1937-1948), per la quale vinse la commissione gareggiando contro il suo grande rivale, Giannino Castiglioni (1884-1971), o la tenera Maternità dell’Istituto Mangiagalli, datata 1930.
Spiccano infine le committenze di carattere funerario conservate nel Cimitero Monumentale di Milano come l’Edicola Cusini (1925-1927), con la scena di il San Francesco che predica agli uccelli, Il sonno di Luisella Falck per l’edicola Falck (1955), il forte classicismo de Il pianto del fiore per la sepoltura di Angelo Radaelli (1922), o ancora l’opera La Carne e lo Spirito per il monumento Dell’Avalle (1951).
M.A.
Monumento Del Mar - Riparto Ebraico, campo 4, spazio 29-31
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1926
Edicola Cusini - Riparto AB di Levante
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1925
Edicola Gilberti - Riparto V, spazio 91
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1948
Monumento Radaelli - Riparto XVI, spazio 150-151
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1922
Monumento Ginocchi - Riparto XX, spazio 298-299
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1950-1951
Monumento Dell'Avalle - Riparto XX, spazio 272-273
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1951
Monumento Boeri - Riparto XVI, spazio 273-274
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1957
Monumento Norsa Tomasina - Riparto IX, spazio 158
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1948
Monumento Manzi Codecasa - Rialzato AB di Ponente, spazio 173-174
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1955
Edicola Falck - tra gli spiazzi dei Riparti I, II, III, IV
architetto: Mino Fiocchi, scultore: Arrigo Minerbi, Giannino Castiglioni, anno 1939-1942, 1955
Edicola Cusini - Riparto AB di Levante
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1925
Monumento Radaelli - Riparto XVI, spazio 150-151
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1922
Monumento Dell'Avalle - Riparto XX, spazio 272-273
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1951
Monumento Boeri - Riparto XVI, spazio 273-274
scultore: Arrigo Minerbi, anno 1957
Edicola Falck - tra gli spiazzi dei Riparti I, II, III, IV
architetto: Mino Fiocchi, scultore: Arrigo Minerbi, Giannino Castiglioni, anno 1939-1942, 1955