Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Di fianco alla scalinata dell’Ossario Centrale si trova il monumento dedicato a Clotilde Annamaria Galli, detta Dina, attrice comica emersa a soli tredici anni grazie all’incoraggiamento di Edoardo Ferravilla, la cui edicola sorge a pochi passi di distanza.
Il monumento bronzeo la ritrae in abiti antichi da commediante, mentre regge con la mano sinistra una maschera ridente, tipica della commedia greca. Con la mano destra, invece, si nasconde il volto, lasciando, però, uno spiraglio fra le dita che le consente di osservare ciò che accade. Questi dettagli, oltre ad ammantare la figura di mistero, simboleggiano le molteplici parti interpretate da Dina Galli e la sfaccettata personalità dell’attrice. Rappresentano, inoltre, un richiamo all’enigma della vita e della morte.
Dina Galli si specializzò nella commedia, sia in teatro che al cinema. Grazie alla sua recitazione ironica e pungente, al suo fisico androgino e al suo sguardo che le procurava un’aria sbarazzina, emerse per la sua capacità di alleggerire gli elementi volgari e sboccati dei suoi personaggi frivoli, tipici del vaudeville. Nel 1953, due anni dopo la sua morte, venne eretto il monumento a lei dedicato, intitolato L’arte drammatica, progettato dallo scultore Angelo Biancini, per volontà di un apposito Comitato per le onoranze.
Angelo Biancini (1911-1988), allievo faentino di Libero Andreotti, avviò la sua carriera artistica dedicandosi alla maiolica, per poi rivolgere il suo interesse all’ambito scultoreo, realizzando opere monumentali come i rilievi per la nuova Basilica di Nazareth e alcune statue per l’Ospedale Maggiore di Milano. Alcune delle sue opere sono in mostra nei Musei Vaticani.
V. H.
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