Monumento Francesco Hayez

Monumento Francesco Hayez


Monumento Francesco Hayez

Scheda

Denominazione:
Monumento Francesco Hayez
Posizione:
Cripta del Famedio, Pilastro 26, casella 2
Autore:
Scultori Francesco Barzaghi e Salvatore Pisani
Data esecuzione:
1883

La cripta del Famedio ospita personaggi di grande notorietà, figure illustri che hanno contribuito a rendere celebre la città di Milano. Fra queste spicca il pittore Francesco Hayez (1791-1882).

Nato a Venezia il 10 febbraio del 1791, Hayez fu il massimo esponente del Romanticismo pittorico italiano. Noto per il celebre dipinto “Il Bacio” esposto alla Pinacoteca di Brera si spostò da Venezia a Roma, per poi trasferirsi definitivamente a Milano, dove prese la cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, diventandone direttore nel 1850. Morì il 12 febbraio 1882 nella capitale meneghina e venne sepolto al Cimitero Monumentale, nella cappella di famiglia. 

Nel 1975 il Consiglio Comunale decise di attribuire gli onori del Famedio al grande pittore e la sua salma venne traslata nella cripta, insieme ai segni funebri originariamente posti nell’Edicola Hayez: un busto in marmo bianco raffigurante l’artista, realizzato dallo scultore Francesco Barzaghi (1839-1892) e due bassorilievi datati 1883, opera dallo scultore Salvatore Pisani (1859-1920). 

Il bassorilievo alla sinistra del busto di Hayez restituisce, nel modellato, un senso di movimento: una figura femminile con il volto chino e il capo coperto da un velo guarda verso terra, con un’espressione afflitta dal dolore. L’ampia veste drappeggiata sulle spalle sembra mossa da un soffio di vento. La mano destra è poggiata sul petto, mentre la sinistra indica l’iscrizione “Vi attendo in cielo”. Alle sue spalle una figura angelica, con il volto proteso verso l’alto, le poggia la mano sulla spalla in atteggiamento fermo e consolatorio allo stesso tempo. Fiori e foglie di papavero, richiamo simbolico al sonno eterno, si arrampicano sulla cornice del bassorilievo che termina con un arco a sesto acuto. 

Nel bassorilievo di destra è visibile, invece, una scena maggiormente statica: una figura femminile di profilo, inginocchiata, con il volto rivolto verso l’alto e le mani giunte in atto di preghiera. Indossa un lungo velo che le copre il capo e scende sino a terra, formando profonde pieghe; nell’angolo in basso a sinistra una piccola fioritura di papaveri e, in secondo piano, una croce. Ai piedi del bassorilievo vi è l’iscrizione “In te Domine speravi” ("In te, Signore, mi sono rifugiato"), citazione del Salmo 30. 

E.F.

 

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