Giulietta Simionato

Giulietta Simionato


Giulietta Simionato

Regina della lirica, indimenticabile voce della Scala, Giulietta Simionato è stata tra i più grandi mezzosoprani del Novecento. La sua arte appartiene alla storia e alla memoria del bel canto, per l'innato senso del teatro e per la raffinata musicalità nell'interpretare con grazia ed eleganza scenica un repertorio molto vasto di personaggi, immedesimandosi in essi fino a esprimerne le sfumature psicologiche più intime.

Era nata a Forlì nel 1910. “Sin da bambina volevo cantare — ammetteva — ma in famiglia non gradivano e io, per farlo, mi chiudevo in bagno”. Nel 1927 debuttò con la commedia “Nina”, nel 1933 vinse un concorso a Firenze, prima su 385 concorrenti, ottenendo un'audizione alla Scala e un contatto per la stagione 1935-1936.

Dopo parti minori tra le due guerre, esordì come protagonista della “Mignon” al Piermarini nel 1947, rubando persino gli applausi al celebre Di Stefano, e ottenendo un articolo elogiativo del critico Eugenio Gara, intitolato: “Laurea a Giulietta”.

Da quel momento ebbe inizio una sfolgorante carriera, con la consacrazione nazionale e internazionale. Giulietta Simionato conquistò sui palcoscenici di tutto il mondo il ruolo di primadonna che era suo per diritto naturale, accanto ai più popolari cantanti dell’epoca, da Gigli a Del Monaco, e sotto la guida di direttori leggendari, come Toscanini e Karajan. Fu vicina, umanamente e professionalmente, ad altri due miti dell’opera, Renata Tebaldi e Maria Callas, che ne ricambiava l'affetto profondo e sincero chiamandola con il suo vero nome all'anagrafe ‘Giulia’, e con cui infiammò la Scala in una celebre “Anna Bolena” di Donizetti nel 1957.

La sua voce emozionante, dolce, estesa, capace di essere gioiosa o malinconica, sferzante o drammatica, sapeva adattarsi a ogni personaggio, rendendolo sorprendentemente vivo: fu Carmen, Adalgisa, Santuzza, Amneris, Eboli, Azucena, Rosina, Cenerentola, Tancredi, Cherubino, Donna Elvira, Orfeo, Ifigenia, Giovanna di Seymour, Leonora Isabella, Preziosilla, Ulrica. Importante fu anche il suo impegno nella riscoperta di partiture del passato che rischiavano di cadere nell'oblio: “Gli Orazi e i Curiazi” di Cimarosa, “Gli Ugonotti” di Meyerbeer, “Il Conte Ory” e il “Tancredi” di Rossini.

Giulietta Simionato fu grande e unica perfino nell’addio, avvenuto alla Piccola Scala nel 1966: dopo 132 ruoli di oltre 60 autori, lasciò un ricordo incancellabile con Servilia nella “Clemenza di Tito” di Mozart, dedicandosi poi con eguale passione all'insegnamento e alla formazione di tante giovani ‘eredi’. Dal 1992 era Presidente onoraria dell’Associazione Maria Callas.

Il 7 dicembre del 1970 fu insignita dell'Attestato di Civica Benemerenza: “Dalle prime affermazioni milanesi — si legge nella motivazione — ha percorso una trentennale carriera, dando prestigio alla lirica italiana e alle tradizioni della Scala”.

Scheda defunto

Nome
Giulietta
Cognome
Simionato
Data e luogo nascita
1910, Forlì
Data e luogo morte
2010, Roma
Professione
Mezzosoprano