Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Al centro dei Riparti V, VI, VII e VIII troviamo la grande e imponente Edicola Brambilla, edificata dall’architetto Carlo Maciachini. La forma di tempietto quadriportico, con angoli smussati, è riferibile a uno stile neorinascimentale di ispirazione bramantesca, con un vero e proprio rimando alla facciata della chiesa di San Satiro a Milano. Al centro, sotto alla cupola, è posto un altare e un Cristo risorto in marmo dello scultore Pietro Magni, datato al 1871. Al posto di questa statua, in origine, doveva essere posta la Vergine, con alle spalle una colonna sormontata da un’urna cineraria; tuttavia, nel corso della realizzazione dell’edicola, è stata preferita l’idea di porre la raffigurazione di Cristo. Sotto la cupola è interessante notare i tondi in bronzo aggettanti con i ritratti dei componenti della famiglia Brambilla, casata milanese non nobile, ma di cospicuo patrimonio. Tra i suoi membri riconosciamo Giovanni Battista Brambilla (concessionario d’origine della sepoltura), raffinato collezionista d’arte, e il nipote Giuseppe Brambilla (omonimo del defunto per il quale è stata edificata inizialmente l’edicola), che fu ministro del Regno.
Carlo Francesco Maciachini (1818-1899) nacque il 2 aprile del 1818 a Induno Olona (VA). A soli 20 anni si trasferì a Milano dove avviò un proprio laboratorio di ebanisteria, frequentò corsi di ornato e architettura presso l'Accademia di Brera, si distinse come architetto e nel 1868 venne nominato socio onorario della Reale Accademia di Belle Arti di Brera. Morì il 10 giugno 1899 a Varese.
Pietro Magni (1817-1877) iniziò a studiare per breve tempo all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ma è durante un periodo di studi a Roma, nel 1849, che si unì alle iniziative di Giuseppe Garibaldi. Nel 1855 ricevette l’invito all’Esposizione Universale di Parigi, mentre, tra il 1855 e il 1867 fu chiamato a scolpire alcune statue per il Duomo di Milano. Nel frattempo, nel 1860 gli venne affidata una cattedra di scultura all’Accademia di Brera. Morì nel gennaio 1877 e venne sepolto al Cimitero Monumentale di Milano.
F.C.
Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Uno, dieci, cento Maciachini
- Tra Medioevo e Rinascimento