Monumento Arnoldo Mondadori

Monumento Arnoldo Mondadori


Monumento Arnoldo Mondadori

Scheda

Denominazione:
Monumento Arnoldo Mondadori
Posizione:
Riparto EF Esterno di Ponente, spazio 66
Autore:
Francesco Messina (scultore)
Data esecuzione:
1963

All’inizio del riparto esterno di ponente -una sottile lingua di terra compresa tra il muro di cinta esterno e le gallerie che delimitano il cimitero fino al riparto XX-  e subito dopo il riparto degli acattolici, si trova il monumento di Arnoldo Mondadori. Si tratta di un Cristo in marmo di Carrara con la corona di spine e le mani legate secondo l’iconografia dell’Ecce homo, allusiva alla frase pronunciata presumibilmente da Ponzio Pilato quando, dopo aver fatto flagellare Cristo, lo mostrò alla folla.

Arnoldo Mondadori (1889-1971), figlio di un oste, studiò da autodidatta e svolse numerose attività professionali prima di aprire, nel 1912, una tipografia a Ostiglia che divenne una casa editrice vera e propria nove anni dopo. Il punto di forza della ditta fu quello di intervallare progetti innovativi, ad esempio la collana di libri per l’infanzia La Lampada, con iniziative di sicuro successo quali i testi scolastici o i best seller degli autori più noti dell’epoca come Ada Negri e Gabriele D’Annunzio. Durante il ventennio fascista, Mondadori -grazie ad un accordo con l’imprenditore Borletti- ottenne un accesso stabile al credito e un rapporto organico con i nuovi protagonisti politici di cui divulgò la cultura pubblicando, tra gli altri, Dux di Margherita Sarfatti, i documenti della bonifica culturale fascista e il libro di Stato, sussidiario per le scuole elementari voluto dal regime nel 1928. Tuttavia, inquadrare Mondadori solo come un abile divulgatore della cultura del regime sarebbe un errore. Dagli anni Trenta, infatti, pubblicò anche numerose collane che mostrano un’autonomia sostanziale dalle direttive autarchiche dell’epoca, tra le quali si annoverano: I Libri Gialli Mondadori, opere poliziesche di autori stranieri; Medusa, dedicata alla narrativa straniera; I Libri neri, romanzi polizieschi di George Simenon e Topolino di Walt Disney. Nel dopoguerra Mondadori promosse la nascita del club degli Editori, un canale preferenziale per acquistare libri, e degli Oscar Mondadori, tascabili acquistabili anche in cartoleria. Alla sua morte l’azienda passò nelle mani del figlio Giorgio, coadiuvato dal genero. Il figlio Alberto, invece, assunse la responsabilità de Il Saggiatore, casa editrice da lui fondata nel 1958 in seguito divenuta autonoma.

Francesco Messina si formò presso l’Accademia Linguistica di Genova sotto la guida di Giovanni Scanzi; nel 1932 si trasferì a Milano, dove insegnò scultura a Brera. L’artista si distinse per un inconfondibile stile scultoreo classico-naturalista, ben rappresentato nei suoi numerosi ritratti. A Milano realizzò la statua marmorea di Santa Rosa nell’omonima Basilica, il gruppo scultoreo all’ingresso dell’Ospedale Niguarda raffigurante Carlo Borromeo e due ritratti a mezzo busto del cardinale Ildefonso Schuster, arcivescovo di Milano dal 1929 al 1954. All’interno del Cimitero Monumentale realizzò, oltre al monumento Arnoldo Mondadori, l’edicola Del Duca e la sepoltura del senatore Luigi Della Torre.

 

K.C.

 

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