Monumento Elvira Leonardi Bouyeure

Monumento Elvira Leonardi Bouyeure


Monumento Elvira Leonardi Bouyeure

Scheda

Denominazione:
Monumento Elvira Leonardi Bouyeure
Posizione:
Riparto VI, spazio 192
Autore:
Enrico Panzeri, Luigi Maria Caneva (architetti)
Data esecuzione:
1977-1978

Nel riparto VI, il secondo sulla destra lungo il viale centrale, subito dietro l’imponente edicola Besenzanica, si trova il monumento della famiglia Leonardi-Bouyeure. La scultura si presenta come un piano ondulato in granito nero di Svezia, lucidato sui fianchi e lavorato con tagli in diagonale e martellatura dei listelli a rilievo nella parte superiore. L’effetto scultoreo reso da questa particolare realizzazione richiama la superficie del mare, increspata dalle onde. Originariamente era prevista anche una grande croce in bronzo al centro, poi non realizzata.

Elvira Leonardi Bouyeure (1906-1999) proveniva da una nota e agiata famiglia: la nonna aveva sposato in seconde nozze Giacomo Puccini. Fu lui a dare a Elvira il soprannome “biricchina”, da cui “bicchi” e quindi “Biki”, che divenne il suo nome d’arte. Biki era, infatti, una rinomata stilista: nel 1934 fondò la sua prima sartoria e con essa la casa di moda Domina, così battezzata da D'Annunzio. La sua appartenenza all'ambiente altoborghese e aristocratico le fece acquisire immediatamente una clientela fissa, alla quale si aggiunsero note attrici di cinema e teatro, come il noto soprano Maria Callas. Nell'ottobre 1933 Biki conobbe a Parigi Robert Bouyeure, antiquario e collezionista d'arte, che sposò nel 1936. Dopo la seconda guerra mondiale, i suoi affari volarono oltre oceano: prima in America, poi in Giappone dove fu anche una pioniera della produzione su licenza. Dopo la morte della madre, sposata in seconde nozze con Mario Crespi, la Leonardi contribuì alla catalogazione delle collezioni d'arte che i coniugi Crespi avevano donato al Museo Poldi Pezzoli e fu presidente della Fondazione Fosca e Mario Crespi. Rivestì anche il ruolo di consigliera d'amministrazione del Corriere della Sera e nel 1968 fu eletta presidente per la Lombardia dell'Associazione Imprenditrici Donne e Dirigenti d'Azienda. Venne nominata Cavaliere del lavoro e sedette nel consiglio dell'Ente Fiera di Milano; fu presidente della Fondazione Italiana di Cardiologia, e assunse, unica donna in tale carica, la responsabilità di commissario di sconto alla Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde.

Il monumento funebre è opera degli architetti Enrico Panzeri e Luigi Maria Caneva, che si occuparono rispettivamente della progettazione della sepoltura e del monumento. Panzeri si formò all’Accademia di Brera, quindi al Politecnico; al Cimitero Monumentale realizzò varie edicole, tra cui la Alexandri, la Radice e la Moja, mentre a Milano realizzò le casa Vitali e Manfredini e l’asilo di via Pareto. Caneva fu tra i progettisti della sede della Camera del Lavoro di Milano insieme ad Angelo Bordoni e ad Antonio Carminati.

K.C.

 

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