Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Il percorso vuole rendere omaggio e ricordare i personaggi illustri che, grazie ad un grande talento innato, alla determinazione e ad un costante lavoro, hanno reso la storia cinematografica e televisiva italiana così ricca e varia come la conosciamo oggi.
Il cinema è approdato in Italia pochi mesi dopo la prima proiezione pubblica dei fratelli Lumière e, anno dopo anno, è diventato sempre più ricco di generi, di capolavori e di professionalità indiscusse. Nella penisola, la cosiddetta “settima arte”, ha generato registi e attori riconosciuti in tutto il mondo.
Questo itinerario vi porterà alla scoperta di alcune di queste figure che al Monumentale hanno trovato riposo e memoria.
Fra queste il grande attore e umorista Gino Bramieri (1928-1996) che ha trasmesso la sua passione per il cinema al figlio Cesare e il suo amico e collega Walter Annichiarico - detto Walter Chiari (1924-1991). Entrambi sono riusciti a valorizzare e promuovere ruoli comici, sia in televisione che al cinema.
Incontrerete l’indiscusso talento dell’attrice Valentina Cortese (1923-2019), considerata una delle ultime dive del cinema e del teatro italiano che sapeva emozionare in ogni suo ruolo. Risultato ragguardevole, considerando che ha preso parte, nella sua carriera, ad oltre 100 film.
Di altrettanta importanza sono quelle figure che hanno reso possibile il successo del cinema italiano lavorando dall'altro lato della camera da presa. Come per esempio il produttore cinematografico Angelo Rizzoli (1889-1970). Tra i suoi film più noti “La dolce vita”, diretto da Federico Fellini nel 1960 e, sempre del medesimo regista, “Giulietta degli spiriti” - primo lungometraggio a colori del regista riminese – datato 1965 e candidato come premio Oscar per la migliore scenografia e i migliori costumi.
Oppure la stilista italiana - Elvira Leonardi Bouyeure, detta Biki (1906-1999) – che nel Novecento vestì icone del cinema e della società come Brigitte Bardot e Sophia Loren. È creato da lei l’abito nero indossato da Jeanne Moreau nel film del 1961, “La notte”, di Michelangelo Antonioni.
La grande passione, il talento e la preziosa eredità che ci hanno trasmesso e consegnato questi personaggi sono inestimabili e costituiscono un lascito di grande valore anche dopo la loro scomparsa.
I.M.
Lapide Walter Valdi - Famedio, ricordato
Lapide Giuseppina Angela Volonghi, 1991 - Edicola F levante superiore, Nicchia D, spazio 58
Sarcofago Gino Bramieri, 1996 - Gall.OP superiore, terrazze di levante, 1 sarcofago a sinistra
Monumento Ruggero Ruggeri, 1927 - Circondate di levante, spazio 228 A
scultore: Francesco Messina
Edicola Del Duca, 1954 - Riparto XIV, spazio 431A
scultore: Francesco Messina
Edicola Rizzoli, 1952-1953 - Riparto XVII, spazio Z
architetti: Achille e Pier Giacomo Castiglioni, scultore: Giannino Castiglioni
Monumento Edoardo Ferravilla, 1917 - Riparto X, spazio 207-210
scultore: Donato Barcaglia
Monumento Elvira Leonardi Bouyeure, 1977-1978 - Riparto VI, spazio 192
architetti: Enrico Panzeri e Luigi Maria Caneva
Valentina Cortese, 1992-1994 - Riparto VI, spazio 146 (Edicola De Angeli)
autore: Antonio Fontana
Walter Chiari (Annichiarico), 1928-1930 - Riparto V, spazio 83 (Civico Mausoleo Palanti)
architetto: Mario Palanti
Lapide Walter Valdi - Famedio, ricordato
Lapide Giuseppina Angela Volonghi, 1991 - Edicola F levante superiore, Nicchia D, spazio 58
Monumento Elvira Leonardi Bouyeure, 1977-1978 - Riparto VI, spazio 192
architetti: Enrico Panzeri e Luigi Maria Caneva
Valentina Cortese, 1992-1994 - Riparto VI, spazio 146 (Edicola De Angeli)
autore: Antonio Fontana
Walter Chiari (Annichiarico), 1928-1930 - Riparto V, spazio 83 (Civico Mausoleo Palanti)
architetto: Mario Palanti