Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Dopo aver salito i gradini per accedere al Rialzato A di ponente, dirigendosi a sinistra verso l’accesso alle Gallerie inferiori, si scorge il monumento Emilio Rigamonti. La scultura in marmo bianco di Carrara rappresenta una madre dallo sguardo fisso e vacuo, che veglia una culla drammaticamente vuota. La statua poggia su una solida base cubica che riporta la straziante epigrafe: “Per bellezza di forme, precocità d’ingegno, dolcezza d’indole, a tutti carissimo conforto supremo ai desolati genitori, già cinque volte allietati da una culla e altrettante da una prossima tomba funestati”. Qui è sepolto il piccolo Emilio Rigamonti (1883-1886), morto a soli tre anni. I contorni frastagliati, tipici dello stile scapigliato, insieme al senso di vuoto che traspare dalla donna, rafforzano una sensazione di inquietudine nello spettatore.
L’opera si intitola Dalla culla alla tomba. La firma dell’artista è incisa sulla base marmorea dalla quale si sviluppa la statua funeraria. Il nome è quello di Ernesto Bazzaro (1859-1937), uno degli scultori più prolifici del Cimitero Monumentale, luogo dove tra l’altro anch’egli riposa (Cinerario di levante, Giardino 59). Il suo maestro è stato Giuseppe Grandi (1843-1894), già autore del monumento alle Cinque Giornate di Milano; Bazzaro a sua volta è stato mentore di Paolo Troubetzkoy (1866-1938).
M.A.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
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