Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Semplici colombari posti lungo le pareti delle Gallerie Inferiori di Ponente: l’architetto dell’intero Cimitero Monumentale progettò per sé e la sua famiglia un’edicola discreta, asservendo la propria arte a uno stile essenziale e sobrio. L’area di sepoltura della famiglia è delimitata da un articolato cancello in ferro battuto, forgiato a delineare simbologie dalle molteplici radici culturali.
È così che le foglie d’acanto, simbolo di rinascita e Resurrezione, si dispongono a formare i bracci di una croce, a sua volta affiancata alla rappresentazione di alcuni nodi di Salomone. Questi simboli densi di significato, di cui si perdono le origini nel tempo, alludono all’inesorabile ciclicità della vita. I nomi degli appartenenti alla famiglia Maciachini sono incisi su lastre marmoree ornate dalla presenza di stelle a otto punte.
L’architetto Carlo Maciachini (1818-1899), nato in una famiglia di umili origini a Induno Olona, formatosi come intagliatore, si educherà all’architettura attraverso la frequenza di corsi dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Ottenuto l’incarico per la realizzazione del Cimitero Monumentale nel 1863, progetterà, al suo interno, diverse edicole per le famiglie più in vista dell’allora contemporaneità milanese: tra le molte, è possibile nominare le sepolture Turati, Sonzogno, Calegari e Keller. Dei suoi interventi su suolo meneghino, invece, si ricordano le facciate delle chiese di Santa Maria del Carmine, San Simpliciano e San Marco.
A.A.
Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Uno, dieci, cento Maciachini
- Percorso generale
- Le simbologie arcane del Monumentale