Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
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Alle spalle dell’Emiciclo, nel Riparto IV, rivolto verso Ponente, si trova il monumento funebre dedicato a Ulisse Merini, caratterizzato dalla presenza di un gruppo scultoreo composto da fanciulli. Ciascun personaggio è intento a commemorare il defunto in maniera differente: chi suona degli strumenti, come la chitarra, il flauto di Pan, o il violino, chi depone corone di fiori e chi invece, sconsolato, siede su un masso.
L’opera ha una matrice realista, evidente non solo nel paesaggio montano che fa da sfondo al gruppo scultoreo, ma anche nell’attenzione ai dettagli che caratterizzano le figure, connotandole singolarmente: il visitatore che osserva l’opera percepisce la tenerezza da cui è pervasa. L’intento dell’autore era proprio quello di sottolineare l’affetto e la dedizione di Merini nei confronti dei più deboli, che fossero bambini bisognosi oppure animali indifesi. Una delle giovani figure, infatti, abbraccia con trasporto un cane.
Ulisse Merini (1844-1904) era un benefattore che “legò il suo cospicuo patrimonio a favore degli asili infantili di Milano e dell’ospedale di Varese”, come si legge nell’epigrafe alla base del monumento. I bambini salvati e ospitati negli asili sono stati, probabilmente, l’ispirazione artistica dell’opera.
La sepoltura reca la firma dello scultore Serafino Bianchi (1847-1912) artista e scalpellino, attivo a Milano a cavallo tra XIX e XX secolo. Si ricorda una sua collaborazione nella realizzazione del piedistallo del Monumento equestre dedicato a Re Vittorio Emanuele II in Piazza del Duomo, a Milano. Al Cimitero Monumentale, invece, ha realizzato il Monumento funebre di Adolfo Lamperti (1907) posizionato nell’Edicola G di Ponente Superiore, nella nicchia 8.
C.Z.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Animali - Spiriti liberi al Monumentale