Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
“Vuoi essere simile alla natura degli dei? Sii misericordioso con gli animali: la dolce misericordia è il vero segno della nobiltà”. Da questo aforisma di William Shakespeare prende spunto il percorso tematico “Animali – spiriti liberi al Monumentale”, dedicato alle loro numerose rappresentazioni e iconografie all’interno del Cimitero.
Il legame degli animali con l’uomo - sia fisico che spirituale - ha portato nelle religioni, nelle culture e nella credenza popolare, alla nascita di mitologie e simbologie connesse alle peculiarità distintive di ciascuna creatura. A volte sono state attribuite loro caratteristiche divine, altre divinatorie; in alcuni casi hanno simboleggiato una particolare dote posseduta dal defunto, in altri sono stati guardiani e traghettatori nel passaggio fra la vita e la morte.
Nel Cimitero incontreremo numerose rappresentazioni di cani, i “migliori amici dell’uomo”, come nel Monumento Merini, nel Monumento Santambrogio, o nel Monumento Alborghetti. Il legame tenace e affettuoso coltivato in vita si rispecchia, così, anche nel monumento funebre.
Un carro di buoi connota una delle sepolture più celebri del Monumentale, l’Edicola Besenzanica, e simboleggia la stretta connessione dell’uomo con la Natura e il lavoro ciclico e stagionale che gli è necessario per sopravvivere.
Anche i volatili trovano spazio nelle raffigurazioni scultoree cimiteriali: si ricorda, a titolo di esempio, l’edicola Cusini dove San Francesco discorre con diverse specie di uccelli, oppure il Monumento Pozzani dove una civetta, tipico simbolo della scultura funeraria, veglia sull’ascesa al cielo dell’anima del defunto. Il Monumento Poggi è sormontato da una possente aquila che, con la sua fierezza e il suo librarsi ad altezze vertiginose, rende omaggio al coraggioso alpinista lì sepolto.
Non mancano i rimandi alle simbologie animali di carattere religioso, come nel caso dell’agnello del Monumento Palestra, elemento tipicamente cristiano legato al tema del sacrificio, o i serpenti alati scolpiti nel portale dell’Edicola Bruni, immagine del “Dio giudice”. Sempre nell’Edicola Bruni si trova la prova della prolifica creatività degli artisti che hanno lavorato al Monumentale attingendo anche al repertorio delle creature fantastiche, come si può notare osservando la sfinge con testa d’uomo e corpo di leone che veglia l’accesso della sepoltura, o la famigerata fiera del Monumento Spreafico, bestia feroce protagonista di molte leggende.
C.Z.
Monumento Merini - Riparto IV, spazio 132
scultore: Serafino Bianchi, anno 1904
Monumento Poggi - Riparto III, spazio 145
scultore: Costantino Pandiani, anno 1895
Edicola Besenzanica - Riparto VI, spazio 127
scultore: Enrico Butti, anno 1912
Edicola Bruni - Necropoli, spazio 146
architetto: Angelo Colla, scultore: Giulio Monteverde, anno 1876
Monumento Alborghetti - Riparto XVI, spazio 329
scultore: Gualtiero Anelli, Giuseppe Iaderi, anno 1922-1924
Monumento Santambrogio - Riparto Esterno di Levante, sezione B, n. 150
scultore: Floriano Bodini, anno 1982
Edicola Cusini - Rialzato AB di Levante
architetto: Adolfo Zacchi, scultore: Arrigo Minerbi, anno 1925
Monumento Palestra - Rialzato B di Levante, giardino 498
scultore: Claudio Botta, anno 1929
Monumento Spreafico - Rialzato B di Levante, spazio 426
scultore: Leone Antonini, anno 1905
Monumento Pozzani - Riparto C di Levante, n. 17-18
scultore: Armando Violi, anno 1928
Monumento Merini - Riparto IV, spazio 132
scultore: Serafino Bianchi, anno 1904
Monumento Poggi - Riparto III, spazio 145
scultore: Costantino Pandiani, anno 1895
Edicola Besenzanica - Riparto VI, spazio 127
scultore: Enrico Butti, anno 1912
Edicola Cusini - Rialzato AB di Levante
architetto: Adolfo Zacchi, scultore: Arrigo Minerbi, anno 1925
Monumento Spreafico - Rialzato B di Levante, spazio 426
scultore: Leone Antonini, anno 1905