Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Progettata nel 1884 dallo scultore Enrico Butti, il monumento custodisce i resti del letterato milanese Carlo Borghi e di alcuni membri della sua famiglia. La figura di Crono – presenza ineludibile in ambito cimiteriale – assume qui le sembianze di un vecchio alato, intento a meditare accanto ad un sarcofago di sapore arcaico. La sapiente resa anatomica del torso e la descrizione del panneggio, svolta con sicura robustezza, contribuiscono ad attenuare la componente idealistica implicita in questo soggetto, offrendoci dei volumi che ben rispondono alle sollecitazioni della luce. Un crocifisso neo-romanico a rilievo completa la composizione fungendo da quinta.
Intellettuale e giornalista, Carlo Borghi (1851-1883) legò il suo nome ad importanti pubblicazioni: dal giornale satirico Guerin Meschino al quotidiano L’Italia, di cui fu fondatore e direttore. Il periodico Vita nuova – oltre a raccogliere gran parte delle sue poesie – gli permise invece di sviluppare un’attenta analisi delle diverse correnti letterarie, riservando ampio spazio al “caso” dello scapigliato Emilio Praga. Raffinato cultore delle arti figurative, Carlo Borghi diede forma ad un’importante collezione, acquistando opere di autori a lui contemporanei quali Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi, Filippo Carcano e Luigi Conconi, che lo ritrasse nel 1883.
Enrico Butti (1847-1932) – protagonista della stagione artistica lombarda fra XIX e XX secolo – prese parte ai principali movimenti dell’epoca, oscillando fra gusto per l’aneddoto ed una maggior propensione scenografica, fra patetismo tardo-romantico e padronanza dei mezzi espressivi; ne derivò una scultura dalla fisionomia eclettica, segnata dall’alterno prevalere di accenti scapigliati, veristi e simbolisti.
D.C.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- I capolavori di Enrico Butti al Cimitero Monumentale
- Arte per meditare