Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
In una delle intersezioni a forma di T delle Gallerie superiori di levante, ed esattamente all’edicola B, non lontano dal monumento Berardi di Lucio Fontana, si trova l’opera di uno dei maestri della scultura lombarda, la sfuggente figura maschile modellata da Enrico Butti (1847-1932) per i Macchi-Sommaruga e datata 1908.
Fra gli artisti indiscussi della scuola scultorea lombarda tra la fine dell’800 e del primo ‘900, Butti fu il titolare della cattedra di Scultura all’Accademia di Brera sin dal 1893, avendo avuto fra i suoi allievi Michele Vedani, Giannino Castiglioni ed Enrico Pancera, protagonisti loro stessi al Monumentale di Milano.
L’opera, del periodo maturo, propone un felice accostamento di materiali tra il bronzo e la pietra rossa della Valcamonica, sgrezzata e lucidata, per raffigurare il contrasto fra la fede in Dio e lo scetticismo.
L’artista ambienta architettonicamente il rilievo con la figura della Vergine, il sarcofago e la figura maschile in posa meditativa, sotto un architrave coronato da un rozzo crocefisso di gusto romanico, a simulare una struttura finto lignea, il tutto decorato con un fondale mosaicato dorato.
L’opera si inserisce nel filone scultoreo celebrativo dell’artista, in cui spicca il monumento dedicato alla figura del sommo compositore e direttore d’orchestra Giuseppe Verdi (1813-1901) in piazza Buonarroti a Milano, realizzato nel centenario della nascita (10 ottobre 1813) nel 1913.
M.A.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- I capolavori di Enrico Butti al Cimitero Monumentale
- Arte per meditare
- I tesori delle Gallerie