Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
William Shakespeare (1564-1616), nell'Amleto, scrive: “È legge di natura (…) che ciò che vive deve pur morire, dal mortale passando all’immortale. (…) Non esiste nulla di buono o cattivo in sé, è il pensiero che lo rende tale”. Sebbene la morte sia un evento ineluttabile della vita umana, spesso le si associa un’accezione negativa poiché simbolo assoluto della paura dell’ignoto. Attraverso l’arte funeraria, scultori e architetti hanno provato a rappresentare questo passaggio significativo attraverso immagini, metafore e personaggi che consentissero all’opera di divenire punto di mediazione e ricongiungimento fra vivi e defunti.
La morte può assumere le sembianze voluttuose di un angelo, il cui abbraccio conduce oltre la soglia della vita, come nel Monumento Carcano di Bregnano, oppure può divenire allegoricamente Kronos, dio del tempo nella mitologia greca che presiede alla durata della vita umana, come nell’Edicola Rossi o nel Monumento Rancati Sormani.
Nell’Edicola Izar, la rappresentazione realistica della morte dei due giovani fratelli è accompagnata dalla figura della Fede che li consola e li veglia.
Una delle immagini più ricorrenti è, naturalmente, quella del teschio: velato dalla Vita come nel Monumento Celli, elemento di riflessione e meditazione, come nel Monumento Rolandi, o cavaliere dell’Apocalisse sconfitto dagli angeli come nel Monumento Suvini.
All’interno del Cimitero, gli osservatori più attenti avranno modo di individuare i molti altri volti della morte che sono stati, di volta in volta, scelti per commemorare e onorare i defunti, consolare i vivi ed esorcizzare l’ancestrale paura di ciò che non si conosce.
A.U.
Monumento Volonté-Vezzoli - Galleria CD di Ponente Superiore, nicchia 162
scultore: Emilio Quadrelli, anno 1889
Monumento Carcano di Bregnano - Galleria CD di Ponente Superiore, nicchia 162
architetto: Cesare Nava, scultore: Antonio Carminati, anno 1904
Monumento Zaira Brivio - Riparto I, spazio 197
scultore: Alfredo Sassi, anno 1893
Edicola Izar - Riparto IV, spazio 86
scultore: Felice Bialetti, anno 1904
Monumento Rancati Sormani - Riparto III, spazio 31-33
scultore: Antonio Argenti, anno 1898
Monumento Quarti - Riparto VII, spazio 19
scultore: Tarciso Pogliani, anno 1931
Edicola Rossi - Riparto VII, spazio 173
scultore: Antonio Bezzola, anno 1887
Monumento Suvini - Riparto VIII, spazio 240-244
scultore: Eugenio Bellosio, anno 1910
Monumento Frontini - Rialzato A di Levante, spazio 254-255
scultore: Tullio Brianzi, anno 1908
Monumento Rolandi - Rialzato A di Levante, spazio 8-9
scultore: Luigi Panzieri, anno 1909
Monumento Celli - Riparto XII, spazio 391-393
scultore: Emilio Agnati, anno 1911
Monumento Zaira Brivio - Riparto I, spazio 197
scultore: Alfredo Sassi, anno 1893
Edicola Izar - Riparto IV, spazio 86
scultore: Felice Bialetti, anno 1904
Monumento Suvini - Riparto VIII, spazio 240-244
scultore: Eugenio Bellosio, anno 1910
Monumento Frontini - Rialzato A di Levante, spazio 254-255
scultore: Tullio Brianzi, anno 1908
Monumento Rolandi - Rialzato A di Levante, spazio 8-9
scultore: Luigi Panzieri, anno 1909