Monumento Di Lorenzo Falconi

Monumento Di Lorenzo Falconi


Monumento Di Lorenzo Falconi

Scheda

Denominazione:
Monumento Di Lorenzo Falconi
Posizione:
Rialzato B di Ponente, n. 166G-167G
Autore:
Leonardo Bistolfi (scultore)
Data esecuzione:
1932

Nel Rialzato B di Ponente si erge il monumento all’attrice Tina Di Lorenzo Falconi (1872-1930), un bassorilievo in bronzo che la rappresenta in compagnia di due figure allegoriche. Il marito di Tina così descrive l’opera: “sorretta e accompagnata nell’ultima dimora, così come l’accompagnavano nelle vie della sua vita due figure alate: la Bontà e l’Arte: la sua Arte”. Il monumento, eretto due anni dopo la sua morte, prima si trovava in diversa collocazione, definita nei documenti di archivio “infelicissima, tanto da render arduo agli amici ed ammiratori il ritrovarla”.

Tina si avvicinò al teatro anche grazie all’influenza dei genitori: la madre, Amelia Colonnello, fu un’attrice napoletana e il padre, il marchese Corrado Di Lorenzo, la educò fin da piccola alla recitazione. Riconosciuta come una delle maggiori interpreti del teatro italiano a cavallo tra l’Ottocento ed il Novecento, in particolare nei ruoli drammatici, ebbe consensi sia di critica che di pubblico, tanto da essere soprannominata “L’Angelicata” e in America Latina la “Encantadora”. Nel 1901 sposò il cugino Armando Falconi (1871-1954), anch’esso attore: la loro storia d'amore nacque durante una tournée in Ungheria. A seguito di un duello con armi da fuoco, fortunatamente incruento, Falconi ebbe la meglio e conquistò così l'amore della cugina. Da questa relazione nacque il figlio Dino (1902-1992), noto critico e autore teatrale.

L’attrice lavorò con Marco Praga e Flavio Andò, due tra le personalità più influenti del teatro in Italia. Morì prematuramente nel 1930 a Milano. 

La sepoltura di Tina Di Lorenzo Falconi è l’ultima opera commissionata a Leonardo Bistolfi (1859-1933) al Cimitero Monumentale ed evidenzia i principali caratteri della sua arte: un sintetismo sinuoso e lineare, accentuato da vene tardo liberty e simboliste (come il dettaglio della maschera teatrale), oramai fuori moda e soppiantato dal gusto del “Ritorno all’ordine” dei giovani scultori legati al regime. Non mancano però particolari realistici come il volto dell’attrice.

 

M.A.

 

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