Milano, conosciuta come capitale industriale e della moda, promotrice di innovazione e progresso, si contraddistingue anche per le innumerevoli opere di beneficenza e solidarietà realizzate dai suoi abitanti: una città da sempre caratterizzata da uno spirito caritatevole e generoso.

Molti di coloro che, in virtù di munifiche offerte, donazioni, o attraverso una prodiga e instancabile disponibilità verso gli altri, sono stati dei veri e propri benefattori per i loro concittadini, riposano al Monumentale e il percorso proposto è un invito a ricordarne alcuni perché - come suggerisce il poeta Ugo Foscolo attraverso le parole iscritte nella parete ovest del Famedio - “A egregie cose il forte animo accendono l'urne dei forti”. 

Si parte dalla Cripta del Famedio, dove è possibile rendere omaggio ad almeno due di loro: Giulio Tarra, sacerdote ambrosiano, educatore, primo Rettore del Pio Istituto per sordomuti poveri della Provincia di Milano e Laura Solera Mantegazza, filantropa, altruista e generosa, ha fondato il primo istituto assistenziale per bambini lattanti. A lei, Giuseppe Mazzini scriveva queste parole: “Stimo poco gli uomini d’oggi, molto le donne e tra queste moltissimo voi per il bene che fate”.

A sinistra dell’Emiciclo si erge l’edicola Bocconi, edificata per volere di Ferdinando Bocconi, fondatore dell’omonima università dedicata alla memoria del figlio Luigi. Nel riparto Acattolici, situato a ponente del Famedio, si trova l’edicola Keller, opera dell’Architetto Carlo Maciachini, dove trova sepoltura Alberto Keller. Sostenitore e promotore della cremazione, ha finanziato la costruzione al Monumentale del primo Tempio Crematorio in Italia. Non lontano da lui riposa Ulrico Hoepli che, nel 1930, ha donato alla capitale meneghina il Planetario. Il monumento posto sulla sua sepoltura, opera di Adolfo Wildt, raffigura un libro aperto scolpito nel marmo e ricorda ai visitatori la sua attività di editore.

Al centro della Necropoli si innalza una delle edicole più iconiche del Cimitero: l’edicola Bernocchi. Al suo interno trova riposo il generoso industriale Antonio Bernocchi che ha donato alla città, insieme ai suoi due fratelli, una cospicua somma di denaro per la costruzione della Triennale nel Parco Sempione.

Non mancano anche i “benefattori” dell’anima: nel Riparto XX è tumulato Don Giuseppe Gervasini, ossia “El pret de Ratanà” a cui, in molti, si sono rivolti per avere aiuto, cure e consiglio.

Il percorso termina nel Famedio dove sono ricordati e onorati centinaia di personaggi illustri, benefattori e filantropi, vissuti anche in tempi remoti, tra i quali: Marco Carelli (1320-1394), mecenate, Gerolamo Miani (1486-1537), fondatore dei Chierici Irregolari di Somasca, Laura Visconti Ciceri (1768-1841), fondatrice del Fatebenesorelle.