Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
La Grande Guerra
Il Cimitero Monumentale è un luogo unico, dove le storie individuali e collettive si intrecciano in un ricco mosaico culturale, lasciando al visitatore la possibilità di decidere quale delle inesauribili trame dipanare. Questo percorso offre l’opportunità di esplorare gli ardimentosi e tragici sentieri scolpiti nell’arte funeraria dalla Prima Guerra Mondiale e di coglierne simbologie, rimandi iconografici e, talvolta, retorica.
Questi monumenti non sono semplicemente opere d’arte, ma testimonianze tangibili di un dramma che ha convolto più di una generazione, sottraendo alla vita figli, fratelli e padri.
I monumenti dedicati ai caduti della Prima Guerra Mondiale sono ricchi di allegorie, come quella della Gloria che bacia il giovane tenente Lorenzo Sigurtà, caduto in battaglia a soli 24 anni, oppure di rimandi alla tradizione scultorea medioevale e rinascimentale, come nel caso dei monumenti Bazzi e Biasioli, dove i soldati, a guisa di antichi cavalieri, riposano insieme alle loro armi su giacigli da campo. Le bandiere che ricoprono i corpi dei soldati bronzei o marmorei sottolineano il grande sacrificio compiuto per la Patria e lo celebrano in eterno, così come l’alloro che adorna le loro sepolture.
Targhe ed epigrafi raccontano episodi bellici, o azioni militari coraggiose alle quali i combattenti hanno preso parte, talvolta perdendo la vita. Questo è il caso del giovane Giovanni Pirelli, figlio del noto industriale della gomma, morto in una missione aerea negli Stati Uniti e per il quale la famiglia ha voluto erigere un’edicola.
Il dramma della perdita di un figlio viene spesso raccontato da gruppi scultorei iconograficamente ispirati alla Pietà, come il Monumento ai fratelli Caimi, dove lo strazio e la sofferenza della donna sono tangibili nel suo tentativo di trattenere i corpi senza vita dei due.
Non mancano, naturalmente, stemmi ed emblemi dei corpi militari di appartenenza dei defunti, come quello della Marina Militare Italiana sulla sepoltura dell’ammiraglio e Ministro della Marina Carlo Mirabello: il suo sepolcro è vegliato dalla guardia d’onore con divisa e armi e decorato con ancora e catena marinare.
La Memoria di coloro che hanno combattuto per difendere la democrazia del Paese sia da monito contro gli esiti efferati e inevitabili delle guerre.
A.D.D.
Edicola Carlo Bazzi - Emiciclo, numero 3
Scultore: Armando Violi, Anno 1925
Monumento Luigi Fossati - Emiciclo, numero 150
Scultore: Armando Violi, Anno 1924
Monumento Aldo Baj Macario - Rialzato B di ponente, numero 87G-120R
Scultore: Orazio Grossoni, Anno 1919 - 1930
Edicola Lorenzo Sigurtà - Riparto IX, numero 1 (ABC)
Scultore: Giulio Branca, Anno 1920
Edicola Giovanni Pirelli - Riparto IX, numero 541
Architetto: Luca Beltrami, Anno 1919 - 1921
Monumento Pasquinelli - Riparto X, numero 178 - 181
Scultore: Ernesto Bazzaro, Anno 1920
Monumento ai Fratelli Caimi - Riparto XV, numero 77 - 81
Scultore: Luigi Supino, Anno 1920
Monumento Carlo Mirabello - Riparto XII spazio 538
Scultore: Vito Pardo, Anno 1911
Monumento Arrigo Biasioli - Riparto XI numero 62 (A-C)
Scultore: Antonio Rescaldani, Anno 1923
Monumento Aldo Baj Macario - Rialzato B di ponente, numero 87G-120R
Scultore: Orazio Grossoni, Anno 1919 - 1930
Edicola Lorenzo Sigurtà - Riparto IX, numero 1 (ABC)
Scultore: Giulio Branca, Anno 1920
Monumento Pasquinelli - Riparto X, numero 178 - 181
Scultore: Ernesto Bazzaro, Anno 1920
Monumento ai Fratelli Caimi - Riparto XV numero 77-81
Scultore: Luigi Supino, Anno 1920
Monumento Carlo Mirabello - Riparto XII spazio 538
Scultore: Vito Pardo, Anno 1911