Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Questo suggestivo itinerario dedicato all’iconografia degli strumenti musicali conduce alla scoperta di opere d’arte che sanno fondersi con il contesto del cimitero, creando una sinfonia visiva di cultura e memoria.
Le sculture funebri che avremo modo di osservare sono caratterizzate da decori ornamentali raffiguranti flauti, trombe, cetre e strumenti a corde, richiamo al forte legame tra musica e vita capace di valicare anche il confine con la morte. Oppure, ancora, organi e arpe che, con la loro maestosità, sanno trasmettere una sensazione di eternità e trascendenza.
Gli strumenti musicali e le loro silenziose note che vibrano nel cimitero diventano un ponte tra i vivi e il ricordo dei loro cari. Come afferma Victor Hugo "La musica esprime ciò che non può essere detto e su cui è impossibile rimanere in silenzio”.
Le opere di questo percorso raccontano anche l'importanza, nelle cerimonie funebri, della musica che, con la sua capacità di toccare le corde dell'anima, si trasforma in un linguaggio universale di ricordo e speranza, celebrazione di vita, elemento cardine e parte integrante dei riti di passaggio e delle cerimonie di commiato.
Il flauto, ad esempio, presente nell’Edicola Dompè di Mondarco o nell’Edicola Mariani, può essere associato all’idea di liberazione dell'anima, mentre le trombe riecheggiano la solennità dell’addio. I tamburi, con il loro ritmo pulsante, possono rappresentare la transizione palpitante tra la vita e la morte.
Le cetre e gli strumenti a corde presenti nell’Edicola Manuli e nel Monumento Ornati, dove è raffigurata una donna che suona in modo appassionato il violino, sanno esprimere la bellezza e l'armonia dell'esistenza, anche nella sua inevitabile conclusione.
Santa Cecilia, nel Monumento Sessa, sfiora le canne di un organo che, con la sua complessità melodica, simboleggia la connessione tra il terreno e il divino.
L’arpa, come quella presente nel Monumento Costantino, può essere invece considerata un ponte tra il terreno e il trascendente, connessione tra il visibile e l'invisibile.
Molti compositori hanno dedicato le proprie opere alla morte, creando un patrimonio musicale che continua a emozionare e ispirare. Come disse Friedrich Nietzsche: "Senza la musica, la vita sarebbe un errore".
A.D.D.
Monumento Bolter - Riparto IX n.173
Scultore: Riccardo Minassi, Anno 1913
Edicola Manuli - Riparto XIII sp. 413
Scultore: Alberti Achille, Anno 1926 - 1929
Monumento Sessa - Riparto XV n.398
Scultore: Francesco Penna, Anno 1922
Monumento Costantino - Riparto XV n.118
Scultore: Alfonso Mazzuccheli, Anno 1921
Monumento Fernanda Wittgens - Riparto XII n. 234
Scultore: Giuseppe Enrini, Anno 1958
Monumento Ornati - Riparto XII n.38
Scultore: Remo Brioschi, Anno 1954
Edicola Toscanini - Riparto VII sp 184
Scultore: Leonardo Bistolfi, Anno 1909-1911
Edicola Dompè di Mondarco - Riparto VII sp. 174
Scultore: Nando Conti, Anno 1959-1963
Monumento Mariani - Riparto VII n. 111
Scultore: Ernesto Bazzaro, Anno 1926
Monumento Ruffo - Rialzato A Levante 87-89
Scultore: Paolo Crescini, Anno 1954
Monumento Bolter - Riparto IX n.173
Scultore: Riccardo Minassi, Anno 1913
Edicola Manuli - Riparto XIII sp. 413
Scultore: Alberti Achille, Anno 1926 - 1929
Monumento Fernanda Wittgens - Riparto XII n. 234
Scultore: Giuseppe Enrini, Anno 1958
Monumento Ornati - Riparto XII n.38
Scultore: Remo Brioschi, Anno 1954
Edicola Dompè di Mondarco - Riparto VII sp. 174
Scultore: Nando Conti, Anno 1959-1963