Orari
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
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Questo toccante monumento funebre è dedicato alla memoria della giovane Isabella Airoldi, scomparsa nel 1889 a soli ventiquattro anni. La fanciulla è adagiata su un letto, al centro della composizione, raffigurata nei suoi ultimi istanti di vita; le qualità stilistiche, tra cui l’immediatezza e l’attenzione per gli effetti veristici, permettono di collocare l’opera fra l’influsso del realismo e i modi della Scapigliatura lombarda. Nella quinta alle spalle della giovane, realizzata in pietra simona della Valcamonica, è inserito un grande tondo in bronzo avente per soggetto Il sogno della morte, una visione onirica nella quale alcune schiere di angeli si accingono ad accompagnare l’anima della defunta nell’aldilà.
Il monumento venne fatto erigere nel 1891 per volontà del barone Gianluigi Casati Brioschi (1859-1943), vedovo della defunta Isabella, che a sua volta discendeva dall’aristocratica famiglia degli Airoldi di Robbiate. Poco tempo dopo la morte della giovane, scomparve anche il padre di Gianluigi, Ignazio (1817-1889), effigiato in un tondo inserito nel lato destro del basamento.
L’Edicola è stata acquisita nel 2011 dall’Associazione Nazionale Italia Nostra ONLUS, che ha provveduto a finanziarne il restauro.
Enrico Butti (1847-1932), artefice del monumento, si formò presso l’Accademia di Brera, dove, dal 1893 al 1913, ricoprì la carica di docente di scultura. Lavoro soprattutto a Milano, città per la quale realizzò, fra gli altri, il monumento dedicato a Giuseppe Verdi in piazza Buonarroti (1913). Le opere funerarie realizzate per il Cimitero Monumentale coincidono con la fase matura dello scultore, caratterizzata da un linguaggio sobrio e, allo stesso tempo, magniloquente.
C.F.
Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Percorso generale
- I capolavori di Enrico Butti al Cimitero Monumentale
- Un'eterna primavera
- Donne della Resistenza
- La famiglia: un legame indissolubile
- Il linguaggio segreto della bellezza