Superata l’area della Necropoli, nel cuore del Riparto XIV, è collocata l’edicola Del Duca. La struttura, caratterizzata da linee architettoniche semplici, è interamente ricoperta da lucide lastre di granito nero di Anzola. Una porta in vetro, posta dietro ad una cancellata, permette di accedere alla cappella. Ai lati dell’ingresso, su due podi, sono collocate due sculture in bronzo raffiguranti la parabola biblica del Figliol prodigo: a sinistra il momento del congedo dalla madre, a destra il perdono del padre.

Voluta, per la sua famiglia, da Cino Del Duca (1899-1967), editore, produttore cinematografico e filantropo di origine marchigiana, militante nel Partito Socialista Italiano, costretto a trasferirsi in Francia nel 1932. Ha partecipato dapprima alla Resistenza francese, poi a quella italiana e dopo la seconda guerra mondiale ha raggiunto il successo editoriale grazie alla rivista a fumetti per ragazzi “Il Monello”, e alla serie dei fotoromanzi sul periodico rosa “Grand Hotel”. Nel 1956 ha fondato insieme a Gaetano Baldacci (1911-1971) ed Enrico Mattei (1906-1962) il quotidiano milanese “Il Giorno”. Per quanto riguarda il cinema, Cino Del Duca è stato produttore di film capolavoro come L’avventura (1960) di Michelangelo Antonioni (1912-2007) e Accattone (1961) di Pier Paolo Pasolini (1922-1975).

L'autore dell’edicola è Francesco Messina (1900-1995), presente con diverse opere al Cimitero Monumentale, tra cui l’Ecce homo per Arnaldo Mondadori (Riparto esterno di ponente, Giardino 66). La sua scultura più famosa è forse Cavallo morente del 1966 per il palazzo RAI di viale Mazzini a Roma; a Milano il suo laboratorio, sito nella chiesa sconsacrata di San Sisto al Carrobbio – in una traversa di via Torino – è diventato uno Studio-Museo aperto al pubblico.

M.A.

Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Il grande e il piccolo schermo 
- Il Novecento al Monumentale
- La famiglia: un legame indissolubile