Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Lungo il viale che divide i Riparti I e II, un po’ nascosta dal filare di rigogliosi cedri, compare l’edicola della famiglia Reyna. La solida struttura a tronco di piramide, forma spesso utilizzata per l’architettura funeraria al Cimitero Monumentale di Milano, mostra delicati motivi ornamentali di gusto Liberty e presenta attorno al portale di accesso un bassorilievo asimmetrico in bronzo. Tra intrecci di rovi e fiori, un angelo della morte abbraccia teneramente e conduce in paradiso una ragazza, mentre una donna, in disparte, nasconde il viso tra le mani e sembra piangere sommessamente. In alto, sul fronte principale, un’epigrafe recita: “Muor giovane colui ch’al ciel è caro”. L’edicola infatti venne fatta erigere dopo la prematura scomparsa della giovane Anna, morta nel 1905 a diciotto anni; essa ospita anche il padre Leopoldo Reyna (1836-1911), nativo di Busto Arsizio (VA) e attivo a Milano nell’ambito dei trasporti su strada ferrata. Fu lui, nel settembre del 1906, a commissionare la sepoltura di famiglia. Nel 1952, alla scomparsa della consorte Giovanna Calcagni, vennero qui ricoverate anche le spoglie della figlia maggiore della coppia, la piccola Bianca Reyna, mancata a soli dieci mesi di vita nel più lontano 1881.
Il disegno originario del monumento funebre, già approvato nel dicembre del 1907, si discostava da quello poi portato a termine esclusivamente per il soggetto dell’apparato decorativo frontale in bronzo. Modificato successivamente, esso mostrava una figura femminile sdraiata, vegliata nel suo sonno mortale da due figure angeliche poste simmetricamente alla sua testa e ai suoi piedi. Il progetto reca la firma dello scultore svizzero nativo di Lucerna Roberto Greter (1885-1918), il quale si formò tra Zurigo e Milano dove, studente presso l’Accademia di Brera, fu allievo di Enrico Butti (1847-1932). Per quanto riguarda la parte costruttiva dell’edicola Reyna, Greter fu probabilmente coadiuvato nella realizzazione da un certo ingegnere De Martini di cui non si hanno più precise notizie biografiche.
M.C.
Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Gli angeli al Monumentale
- Un'eterna primavera
- Liberty
- Le rappresentazioni del distacco