Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
L’Edicola Besenzanica si situa al limitare del riparto VI, in una posizione ben visibile dal viale centrale del Cimitero. Si compone di due diversi elementi, differenti per linguaggi stilistici e materiali utilizzati, ideati tuttavia come complementari l'uno all'altro. In primo piano compare il gruppo in bronzo dal titolo Il lavoro o L’aratura, che raffigura alcune figure di contadini e di buoi a grandezza naturale, con abbondanza di dettagli realistici. Tale composizione è quindi sovrastata da un’imponente figura femminile scolpita in pietra simona della Valcamonica, di colore rossastro, rappresentante in chiave simbolista la Natura, la quale, sporgendosi dalle alte rocce che fungono da quinta, infonde il proprio soffio benefico sulla vita, che ciclicamente si rigenera grazie al lavoro della terra.
Dal 2011 di proprietà della Fondazione Gioacchino e Jone Ligresti, l’edicola viene commissionata in memoria di Gaetano Besenzanica, facoltoso imprenditore edile, dal figlio Ernesto (1864-1940), ingegnere progettista di numerose strade ferrate sia in Italia che all’estero, fondatore nel 1906 della Società per le Ferrovie Adriatico-Appenninico. A Ernesto Besenzanica sono dedicati una via di Milano, una scalinata a Fermo e un monumento celebrativo nell’atrio della stazione di Piazza Flaminio, a Roma.
Realizzata più di vent’anni dopo il monumento dedicato ad Isabella Airoldi Casati, l’Edicola Besenzanica testimonia la successiva adesione di Enrico Butti (1847-1932) a modelli più vigorosi, attinenti a tematiche sociali, nonché alla dominante corrente del Simbolismo. Lo scultore, nella progettazione della struttura architettonica, viene coadiuvato dall’ingegnere Carlo Malgarini (1860-1923).
C.F.
Questa Edicola è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Percorso generale
- I capolavori di Enrico Butti al Cimitero Monumentale
- Animali - Spiriti liberi al Monumentale
- Maggio fresco e ventoso rende l'anno copioso
- Primi passi nel Novecento
- Il lavoro nobilita l'uomo