Orari
lunedì | da martedì a domenica |
---|---|
chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Leonardo Bistolfi (Casale Monferrato, 1859 – La Loggia, Torino, 1933), figlio di uno scultore, manifestò da subito una vocazione artistica versatile, frutto di una sensibilità orientata verso valori estetici: amava e capiva la poesia, suonava il violino e, così come scultore, fu altresì un abile pittore.
Il percorso che presentiamo non vuole essere un semplice racconto delle sue opere di carattere funerario presenti al Monumentale, ma trasmettere quell’ideale dell’arte puro e sincero così evidente nella produzione di uno degli autori più prolifici e fecondi della moderna arte italiana.
In Italia, la scultura monumentale a cavallo tra Otto e Novecento - si pensi a Davide Calandra, a Giuseppe Grandi, a Ximenes, a Bazzaro - rimaneva alquanto fedele alla formula romantico-verista. Bistolfi, al contrario, lasciati alle spalle i modelli del Romanticismo storico, si colloca tra i massimi interpreti della tendenza Simbolista, tesa a rappresentare significati e valori altri, non percepibili attraverso i sensi, ma più profondi e misteriosi.
Maestro indiscusso nella scultura di ambito funerario, seppe comunicare, attraverso l’atto creativo, temi profondi, come la Vita e la Morte. Molti capolavori di forte impatto sono testimonianza di questa sua capacità espressiva: la Sfinge per la famiglia Pansa, nel Cimitero di Cuneo (1890-1892); la Bellezza della morte, monumento Grandis a Borgo S. Dalmazzo (1895); Il Dolore confortato dalle memorie, monumento Durio a Torino, (concluso nel 1901); Il funerale di una vergine, per la cappella Hierschel De Minerbi a Belgirate (1899-1903); Il Sogno, sulla tomba di Erminia Cairati Vogt a Milano (1900). L’ascesa economica e di immagine della classe borghese, determinata a consegnare il proprio ricordo ai posteri, costituisce il terreno fertile per la florida produzione di opere monumentali funerarie alla quale Bistolfi partecipa generosamente e con esiti straordinari e suggestivi.
Il suo esordio al Monumentale avvenne nel 1911 con la realizzazione di una delle opere più conosciute, ovvero l’Edicola Toscanini, dedicata al figlio morto in tenera età del noto musicista: sulle superfici in pietra dell’edicola si muovono ritmiche figure femminili che rievocano con dolcezza il percorso della breve vita del bambino e alludono al mistero della morte e del dolore.
M.A.
Monumento Di Lorenzo Falconi - Rialzato AB di Ponente, spazio 166G-167G
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1932
Monumento Gustavo Modiano - Rialzato B di Ponente , spazio 93A-93R
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1924
Monumento Baisini - Rialzato A di Ponente, spazio 175-178
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1912
Monumento Emilio Treves - Riparto IX, spazio 295-297
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1921
Monumento Stefani - Riparto IX, spazio 341
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1905
Monumento Centelli - Riparto XIII, spazio 18-20
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1918
Monumento Elisa Friggeri Melato - Riparto XV, spazio 312
scultore: Leonardo Bistolfi, anni 1925-1927
Monumento Erminia Cairati Vogt - Cinerario di Levante, spazio 176
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1900
Edicola Toscanini - Riparto VII, spazio 184
scultore: Leonardo Bistolfi, anni 1909-1911
Monumento Di Lorenzo Falconi - Rialzato AB di Ponente, spazio 166G-167G
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1932
Monumento Gustavo Modiano - Rialzato B di Ponente , spazio 93A-93R
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1924
Monumento Baisini - Rialzato A di Ponente, spazio 175-178
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1912
Monumento Erminia Cairati Vogt - Cinerario di Levante, spazio 176
scultore: Leonardo Bistolfi, anno 1900
Edicola Toscanini - Riparto VII, spazio 184
scultore: Leonardo Bistolfi, anni 1909-1911