Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Passeggiando sulle terrazze di ponente, all’interno di una nicchia rivestita di tessere dorate si trova il monumento funerario della famiglia Elisi, intitolato Gigli del cielo. Il gruppo scultoreo, in marmo bianco di Carrara, rappresenta un angelo con le ali spiegate, dai lunghi capelli mossi e una semplice veste che lascia intravedere le forme del corpo. Tra le braccia regge una bambina dall’aria smarrita, inconsapevole. Alla base della nicchia si estende un prato di gigli, simbolo di purezza. L’angelo si appresta a condurre in cielo la fanciulla, ma le spalle inarcate e l’espressione contrita evidenziano il sentimento di rifiuto per l’ingiustizia che la sorte ha destinato alla piccola Adriana.
Morta a nove anni, Adriana era figlia di Ettore Elisi (1869-1932), titolare dell’Hotel de France, ubicato a Milano in corso Vittorio Emanuele II 13 (dove attualmente è situato il negozio di abbigliamento Zara). In continuità con lo storico edificio non più esistente, all’ingresso dell’immobile è posta la stessa scultura romana del III secolo d.C. chiamata bonariamente dai milanesi Scior Carera (Signor Carera) oppure Omm de preja (Uomo di pietra).
Francesco Penna (1865-1927) è lo scultore di quest’opera. Nato a Napoli, autodidatta, esponente di un verismo lontano dal classicismo accademico ma non insensibile all'influsso del simbolismo, è stato molto apprezzato dai suoi coevi per la capacità di concepire le sculture funebri in modo anticonvenzionale, didascalico e suggestivo; uno stile che gli ha permesso di ottenere numerose committenze al Cimitero Monumentale.
M.A.
Questo Monumento è parte dei seguenti percorsi in evidenza:
- Gli angeli al Monumentale
- Un'eterna primavera
- Liberty
- Le rappresentazioni del distacco
- La famiglia: un legame indissolubile