Orari
lunedì | da martedì a domenica |
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chiuso | 08:00 - 18:00 |
Ingresso libero
Entrata consentita fino a 30 minuti prima della chiusura
Nel multiforme panorama novecentesco, Adolfo Wildt (1868-1931) è senza ombra di dubbio l’artista milanese più controverso: eccessivo fino al fastidio, stravagante tanto nei temi quanto nella prassi esecutiva, fu l’ultimo interprete della lavorazione del marmo come la intesero gli antichi. In anni segnati dall’infuriare delle Avanguardie, il nostro scultore scelse di recuperare immagini sepolte in un passato immemore: Ellenismo, Quattrocento internazionale, Rinascimento padano, Manierismo e Barocco sembrano ibridarsi in miscele di grande originalità, che nulla avevano a che fare col gusto dominante. Basterebbe una sola statua del maestro per creare la fama di un artista, eppure la sua inquietudine squisitamente moderna fu alla base di una drammatica damnatio memoriae, accresciuta dalla vicinanza a Margherita Sarfatti, intellettuale di punta dell’Italia fascista. Animato da un fuoco ardente, inattuale come lo era la sua arte, Wildt apparve perennemente teso ad immettere lo spirito nella materia, a celebrare la sempiterna lotta fra anima e corpo. Riscoperto da Rossana Bossaglia negli anni Sessanta partendo dalla singolare produzione grafica a noi pervenuta, lo scultore ha conosciuto nel corso del tempo – grazie agli studi riparatori di Paola Mola – una straordinaria fortuna critica e di mercato, divenendo presenza ineludibile in rassegne espositive e cataloghi. Quello proposto vuole essere un breve itinerario fra le testimonianze scultoree lasciateci da questo “spirito delicato e umanissimo” (cfr. M. Sironi), vere e proprie meditazioni intessute di lacrime e sofferenza. Per concludere, si segnala in città – sempre a carattere celebrativo-funerario – l’imponente S. Ambrogio in bronzo che calpesta i vizi capitali, conservato presso il Sacrario dei Caduti in largo Agostino Gemelli.
Il percorso comprende tutte le opere ancora presenti al Monumentale, per un totale di nove sepolture.
Monumento Ulrico Hoepli - Riparto Acattolici, campo 4, spazio 78-79
scultore: Adolfo Wildt, anno 1924
Monumento Ravera - Rialzato A di Ponente, spazio 2015-2016
scultore: Adolfo Wildt, anno 1929
Monumento Wildt - Circondante di Ponente, spazio 715-716
architetto: Giovanni Muzio, scultore: Adolfo Wildt, anno 1932, 1975
Edicola Chierichetti - Necropoli, spazio 185
scultore: Adolfo Wildt, anno 1921
Edicola Körner - Riparto XV, spazio 371
Monumento Carlo Cena - Riparto XIV, spazio 95-97
scultore: Adolfo Wildt, anno 1921
Monumento Giovanni Zucchetti - Riparto VII, spazio 158
scultore: Adolfo Wildt, anno 1930
/rifacimento postbellico a cura degli scultori Alfeo Bedeschi e Angelo Galli (solo il volto è di paternità wildtiana)
Monumento Bistoletti - Riparto C di Levante, spazio 3-4
scultore: Adolfo Wildt, anno 1927
Monumento Cesare Sarfatti - Riparto Israeliti, campo 1, spazio 21
scultore: Adolfo Wildt, anno 1924
Monumento Ravera - Rialzato A di Ponente, spazio 2015-2016
scultore: Adolfo Wildt, anno 1929
Monumento Wildt - Circondante di Ponente, spazio 715-716
architetto: Giovanni Muzio, scultore: Adolfo Wildt, anno 1932, 1975
Edicola Chierichetti - Necropoli, spazio 185
scultore: Adolfo Wildt, anno 1921
Edicola Körner - Riparto XV, spazio 371
Monumento Bistoletti - Riparto C di Levante, spazio 3-4
scultore: Adolfo Wildt, anno 1927